
Samuele Alatri (Roma, 30 marzo 1805 – 1889) fu un importante personaggio della società romana, un imprenditore, un patriota e un politico italiano. Sebbene uno dei suoi nomi fosse Tranquillo, in realtà la sua vita non fu così pacifica e calma. Nel 1825, entrò a far parte del Consiglio direttivo dell’Università degli Ebrei di Roma (il nome della Comunità dell’epoca). Grande fu il suo impegno per l’emancipazione degli ebrei romani a tal punto da ricevere il soprannome di “Papa del ghetto”. Nel 1858 si batté, senza successo, per la restituzione di Edgardo Mortara alla famiglia, alla quale era stato sottratto per essere portato alla Casa dei Catecumeni per la conversione forzata.
Sposato con Rosa Rosselli, fu contornato dall’amore dei suoi nipoti dai quali riceveva biglietti affettuosi. Nella foto n. 2 si può vedere il cartoncino ricamato a mano da sua nipote Rosinetta in occasione del cinquantesimo anniversario del suo matrimonio (1877).
Tutta la vita di Samuele Alatri fu imperniata alla ricerca della giustizia. Si batté per l’abolizione della disciplina che regolava la vita degli abitanti del ghetto e, dopo l’emancipazione (1870), lavorò alacremente per la costituzione di una comunità dotata di rappresentanza legale e organi direttivi. Fu membro del Consiglio comunale di Roma (1871) e deputato del Regno d’Italia (1874).
Didascalia del cartoncino: Fonte: Archivio Storico della CER “Giancarlo Spizzichino”. Il documento fa parte dell’album della famiglia Alatri composto in occasione dell’anniversario di matrimonio di Samuele e Rosa. Si ringraziano per dono al nostro archivio Federica Alatri e Sandro Di Castro.
Foto: Wikipedia