Il nove ottobre al Tempio Maggiore di Roma avrà luogo un Izkor per gli 800 ebrei morti ad Auschwitz il 23 ottobre del 1943. In data ebraica l’infausto giorno cadde il 24 di tishri, il giorno dopo Simchat Torà. Sabato 23 ottobre 1943, una settimana dopo il rastrellamento degli ebrei di Roma, il treno arrivò ad Auschwitz, e lì gli ebrei vennero selezionati. Furono 800 ad essere subito inviati a morire nelle camere a gas. “La parola izkor proviene dal verbo liIzkor che in ebraico vuol dire ricordare, cioè attivare la memoria di un evento o di una persona che non c’è più. Ma anche mettere in risalto i meriti e le qualità della persona che si commemora. Quest’anno si è deciso di commemorare questi 800 ebrei, nel giorno esatto, in data ebraica, in cui vennero uccisi nelle camere a gas. Mentre il 16 ottobre ricorda la razzia, ciò che commemoriamo lunedì è proprio la morte. Nel giorno della morte è uso fare il Qaddish e l’ikzor, quest’anno faremo dunque un Izkor per tutte le vittime” ha spiegato a Shalom Rav Alberto Funaro, che reciterà la preghiera durante l’evento fortemente voluto Presidente Victor Fadlun e dall’Ufficio Rabbinico.
Un momento solenne per ricordare 800 vite spezzate dalla ferocia nazista, ma anche per riflettere e onorare la memoria di quelle anime che non fecero mai ritorno. “La nostra tradizione ebraica prescrive che si celebri un izkor per l’anniversario nel giorno della morte di un individuo. Per complessi motivi, soprattutto perché per anni le precise circostanze legate alle ricerche storiche della Shoah, non si conoscevano molto bene le date e le informazioni storiche. Per questa ragione, non abbiamo recitato fino ad oggi l’Izkor e il Qaddish proprio nell’anniversario della data ebraica del massacro” ha spiegato a Shalom il Rabbino Capo Riccardo Di Segni.
Quest’anno il 24 di tishri cade il 9 ottobre, una data tristemente indelebile nella memoria degli ebrei romani, il ricordo del terribile attentato al Tempio Maggiore di Roma. La preghiera avrà luogo nel Tempio Maggiore.