Molto spesso ci si sofferma a parlare del tempo che scorre a volte lento e altre volte veloce. Ciò dipende dalla percezione che noi stessi gli diamo. Ma quanto è lungo un anno quando viene a mancare una persona del calibro di Carla Di Veroli?
Carletta – come la si chiamava affettuosamente – era conosciuta da tutti come una donna ebrea che si batteva per le cause in cui credeva, ma non solamente per quelle che la riguardavano da vicino. Lei aveva una buona parola per tutti, si batteva per l’uguaglianza tra le persone soprattutto per chi vedeva i propri diritti calpestati.
Carla aveva questa forte indole a “costruire ponti”, come è stato ricordato nell’evento in sua memoria organizzato dai suoi amici più stretti qualche mese fa. Nonostante una persona potesse conoscerla al meglio, riusciva comunque a sorprenderti con nuove iniziative e progetti, come un fiume in piena. In quell’evento, infatti, i partecipanti hanno avuto modo di scoprire le tante sfaccettature della vita di Carla.
«Ad un anno di distanza dalla prematura e tragica scomparsa di Carla Di Veroli zl voglio ricordare una amica, una donna forte e coraggiosa, sempre pronta a battersi di fronte alle ingiustizie, capace di esprimere con determinazione e chiarezza i propri valori e la memoria di un popolo che sua zia Settimia Spizzichino zl – sopravvissuta allo sterminio – le aveva affidato. Donne come lei lasciano un segno indelebile che non potrà mai essere dimenticato», ha affermato Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, nel ricordarla con affetto.
Il calore che lei donava a chi le stava accanto non si è spento, ma si diffonde ancor più forte perché il bene genera bene e la morte non può porre fine alle buone azioni fatte in vita.
Carla era una donna stimata e nella nostra memoria collettiva ha lasciato vivo un ideale che come una fenice rinasce nelle coscienze di tutti ogni giorno per non mandar perso ciò per cui lei ha combattuto e sicuramente continuerà a fare da lassù.