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    ROMA EBRAICA

    Roma, pietre d’inciampo per ricordare Pacifico Funaro, Fiorina Spizzichino e Fiorella Anticoli

    Prosegue l’opera di posa delle pietre d’inciampo nella Capitale. Nel cuore della Garbatella, in via Giustino De Jacobis 8, lotto 24, è stato ricordato Pacifico Funaro, arrestato in Piazza Sonnino dai nazifascisti su delazione il 23 marzo 1944, portato a Regina Coeli e fucilato alle Fosse Ardeatine. Una tragedia consumata in sole 24 ore. In memoria di Funaro è stata collocata una pietra d’inciampo davanti alla sua abitazione.
    L’iniziativa della posa delle Stolpersteine – ‘sanpietrini’ in ottone, realizzati dall’artista tedesco Gunter Demnig – è a cura della storica dell’arte Adachiara Zevi, presidente dell’associazione “Arte in Memoria”.
    Presenti all’evento, il presidente del Municipio Amedeo Ciaccheri, l’assessore alla Cultura e alla Memoria Luciano Ummarino, l’assessora alle Politiche Scolastiche ed Educative Francesca Vetrugno, Andrea Di Veroli, presidente ANED, diverse Associazioni che si occupano di memoria, i familiari, i docenti e studenti di alcune scuole di Roma.
    Ad aprire la cerimonia, la lettura di uno scritto di un nipote di Pacifico Funaro, suo omonimo, nel quale ricorda la storia del nonno e della famiglia. Adachiara Zevi ha poi sottolineato il valore della pietra d’inciampo: “un piccolo e modesto oggetto, un sanpietrino, unico segnale della persona scomparsa, che trasforma in un attimo un luogo anonimo in un luogo di memoria. – e aggiunge – Una volta installate le pietre d’inciampo sul suolo pubblico diventano proprietà di noi tutti, diventano la memoria di questa città e bisogna prendersene cura. Ciò significa mantenere viva e lucida la memoria”.

    “Mettere le pietre – ha affermato Ciaccheri – è un modo in più per farci fermare a riflettere sul fatto che anche i luoghi che attraversiamo ogni giorno sono luoghi di memoria e valgono il tempo di un minuto di una riflessione, di un momento per pensare a chi ha vissuto in queste case prima di noi e alle loro storie che si portano dietro”.
    Subito dopo, a poche centinaia di metri dalla Garbatella, in via Francesco Carletti,8, nel quartiere Ostiense, sono state ricordate Fiorina Spizzichino e Fiorella Anticoli, rispettivamente nonna e nipote di appena due anni, arrestate il 16 ottobre 1943, deportate e assassinate ad Auschwitz il 23 ottobre 1943. Il padre della piccola Fiorella, Leone Anticoli, era un dipendente dell’Istituto Nazionale di Geofisica, allora Ente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, espulso dal servizio a causa delle Leggi razziali.
    Presenti alla cerimonia Daniele Massimo Regard, assessore alla Memoria della Comunità Ebraica di Roma, Aldo Winkler, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (IGNV) e coordinatore del progetto “Pagina della Memoria”, il presidente del Municipio Amedeo Ciaccheri, Andrea Di Veroli, presidente ANED, Associazioni, comitato di quartiere, docenti e studenti. Winkler ha aperto l’evento ricordando la storia della famiglia Anticoli e Rav Gianfranco Di Segni ha recitato un salmo in loro memoria.

    Aldo Winkler

    Ciaccheri ha ribadito l’importanza di visitare luoghi come le Fosse Ardeatine e Forte Bravetta e ha ricordato anche Settimia Spizzichino, unica donna sopravvissuta al rastrellamento del 16 ottobre. È stata poi posizionata una pietra d’inciampo per Fiorina Spizzichino. Presto, proprio accanto, si aggiungerà quella della bimba, Fiorella, per riunire in questo modo il loro destino. Le celebrazioni sono proseguite all’IGNV, dove è stata apposta una targa in ricordo di Fiorella e Leone Anticoli e si è svolto un convegno con interventi istituzionali.
    Nella stessa giornata in via Pellegrino Matteucci 7 è stata collocata un’altra pietra d’inciampo davanti all’abitazione di Salvatore Petronari, antifascista, arrestato e condotto nel carcere di via Tasso il 16 novembre 1943. Fu fucilato il 20 gennaio 1944 a Forte Bravetta.

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