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    ROMA EBRAICA

    Sport, musica, ebraismo, ricordo: partita la quarta edizione del Memorial “Alisa Coen”

    Grande entusiasmo per il via alla quarta edizione del Memorial “Alisa Coen” z.l., torneo di calcio a 5 Under 35 ormai divenuto un’affascinante costante di inizio estate per la Comunità Ebraica di Roma. Il merito è di un gruppo di giovani ebrei romani che si sono adoperati nuovamente per rendere la competizione ancora più avvincente, sempre nel ricordo di Alisa, tragicamente scomparsa all’età di 18 anni. In suo onore i proventi della competizione saranno devoluti per il restauro di un Sefer Torah.
    “Il nostro obiettivo è creare uno spazio di aggregazione ebraica e allo stesso tempo onorare la memoria di una nostra coetanea – ha spiegato a Shalom Eitan Bondì, membro del team organizzativo – Siamo felici di assistere a un grande ricambio generazionale, quest’anno partecipano tanti ragazzi ‘nuovi’. Il numero di squadre è salito a 10 e con lo scopo di includere tutti abbiamo anche dato la possibilità di inserire in lista un Over 35. Per l’inaugurazione si è pensato a una grandissima cerimonia di apertura in stile Maccabiadi”.
    E grandissima cerimonia è stata. Dopo aver pregato insieme, i partecipanti, giocatori e spettatori, si sono innanzitutto uniti per il Limud dedicato ad Alisa. Prima i saluti istituzionali dell’assessore allo Sport Alessandro Gai, poi le parole dei genitori Sabrina e Daniel Coen, che hanno introdotto il concerto della band dell’associazione “Suoniamo insieme per Alisa”.
    “È veramente commovente essere qui, l’emozione è sempre fortissima. Grazie agli organizzatori, come ogni anno muovono i nostri più profondi sentimenti. Ragazzi, unitevi a questa band. Il sogno è che diventi comunitaria, che ci faccia divertire, ballare e pensare a cose belle”.
    Dopo la Derashà di Federico Spizzichino e la conclusione del Limud, squadre in campo per la sfilata. Il tema scelto per questa edizione è l’Europeo, così ogni gruppo è entrato nel rettangolo di gioco in divisa portando la propria bandiera. Al centro, tra luci, fumogeni e fontane pirotecniche, l’ambita coppa.
    Finiti gli effetti speciali, parola al campo per due ore di partite competitive e sentite, vista anche la grande cornice di pubblico. Un inizio difficile da dimenticare.

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