Dal 1° luglio 2020 sono riprese le famose e tradizionali “Notti romane al Teatro di Marcello – Concerti del Tempietto”, eventi che rallegrano le calde estati della capitale attraverso esibizioni musicali di diverso genere nelle sale del Chiostro Campitelli, che ieri sera ha avuto il piacere di accogliere il “Progetto Davka”, un rinomato gruppo musicale formato da musicisti di fedi diverse, che si propone di diffondere la tradizione musicale ebraica fondendola con canti e melodie di tutto il mondo. Maurizio Di Veroli alla voce, Luana Mariani per il pianoforte, Alessandro Cerri alla tromba e Tiziano Carfora per le percussioni, poi, special guests: Gabriele Coen e Paola Massero. Un viaggio tra le musiche ebraiche che hanno popolato le regioni del Mediterraneo, ma non solo, perché se è vero, sì, che la melodia ebraica abbia influenzato quella altrui, è altresì corretto il contrario. Ed è qui che subentrano le note della Penisola Iberica, d’Israele, dell’Iran, e quelle peculiari della tradizione romana, come “El Norà Alilà”, recitata nel solenne giorno del Yom Kippur, e “Yafutzu Oyevecha”, intonata a “Simchà Torah”. Più di un concerto, un’occasione di scambio culturale con il mondo intero. L’esibizione è terminata con un canto tipico della tradizione ebraica romana, ma rivisitato in inglese: “Lechaim, to life”, ripreso dal film “il Violinista sul tetto”. “Lechaim” è la parola con cui gli ebrei brindano alla vita, augurando tanti anni di gioiosa esistenza, quell’esistenza che riparte dopo mesi di quarantena proprio dalla musica e dalla poesia, con le quali possiamo finalmente gridare “Lechaim!”.