È insolito immaginare un monumento antico come il Teatro Marcello di Roma essere stata la sede anticamente di botteghe allestite per la vendita di carbone, formaggi e selle per i cavalli. Tuttavia questo edificio che l’imperatore Augusto dedicò nel 13 a.C. al defunto nipote Marcello e adiacente al Portico D’Ottavia ospitò, nelle sue grandi aperture, commercianti ebrei che si dedicarono alla vendita di legno e carbone ed alimenti di vario genere, soprattutto caseari. Bisogna sottolineare che questi bizzarri “negozi” non furono solo luoghi di compravendita, ma in un certo senso fecero rivivere anche questo spazio storico. Ciò che vediamo oggi del Teatro è dovuto ai restauri che si effettuarono tra il 1926 e il 1932, liberando le grandi aperture dalle botteghe e dalle abitazioni. Questa azione di restauro però distrusse anche numerosi monumenti medievali che erano stati costruiti intorno a quest’edificio ed anche la famosa Piazza Montanara, sita a ridosso del teatro e ormai sparita, punto di ritrovo di molti contadini che arrivavano a Roma per vendere i loro prodotti.
Foto proveniente dall’Archivio fotografico di Angelo Piperno