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    La ”Marcia dei vivi” il 16 ottobre a Roma per commemorare gli 80 anni dalla Shoah in Italia

    La “Marcia dei vivi”, potente strumento di memoria e unità, attraverserà i vicoli del quartiere ebraico di Roma, l’area dell’ex ghetto, per un evento fuori programma, pensato per commemorare gli 80 anni dal rastrellamento nazista del 16 ottobre 1943. Quella data segnò la prima deportazione degli ebrei da Roma, oltre mille persone solo quel giorno.

    L’edizione romana dell’iniziativa internazionale, che solitamente porta in Polonia studenti da tutto il mondo per entrare in contatto con i fatti della Shoah, sarà partecipata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dai massimi ranghi della comunità ebraica di Roma, dai sopravvissuti e dai loro discendenti. 

    Come Revital Yekin Krakowski, vice direttrice dell’organizzazione internazionale “March of the Living”. Il suo legame con la razzia di Roma è profondo e personale. Revital è la bisnipote di Angelo Sonnino, catturato nell’ottobre del 1943 a Roma, deportato e ucciso nel campo di sterminio di Auschwitz. Ed è la nipote di Silvana Sonnino, che riuscì a trovare l’amore – quello del soldato dell’esercito britannico David Yakin – nel caos della guerra. “Sposalo e dopo la guerra andremo a fondare lo Stato ebraico in Terra d’Israele”, disse Angelo alla figlia, prima della deportazione. Silvana seguì le raccomandazioni del padre. Il matrimonio fu celebrato il 7 gennaio 1945, al Tempio di Roma. Con la sposa in abito nero, in segno di lutto per la scomparsa del padre. Marito e moglie emigrarono in Israele e David combatté nella Guerra d’Indipendenza. Insieme ebbero quattro figli, tra cui Yair Yakin, il padre di Revital, che la accompagnerà a Roma. Silvana Sonnino è morta nel 2021 ma la sua eredità sopravvive attraverso i nipoti e i pronipoti, tra cui le due figlie di Revital, Gali e Tamar. Tre generazioni, unite all’Italia dal filo della cittadinanza, marceranno insieme nel cuore ebraico della Capitale celebrando la memoria di Angelo Sonnino, degli ebrei d’Italia e di tutte le vittime della Shoah.

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