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    ROMA EBRAICA

    La Comunità ebraica ricorda il Giusto tra le Nazioni Giorgio Perlasca con il figlio Franco

    In occasione delle iniziative per la giornata della memoria, la Comunità Ebraica di Roma ha ricordato Giorgio Perlasca, Giusto tra le nazioni, con una cerimonia particolare in cui è stato coinvolto anche il figlio Franco.
    Giorgio Perlasca durante la Seconda Guerra Mondiale salvò 5200 ebrei ungheresi dalla deportazione nei campi di sterminio: un’azione degna di nota che ha portato a insignirlo del titolo di “Giusto”.
    La serata è stata organizzata dalla CER in collaborazione con l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED), l’Associazione Nazionale Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI) e il Centro Ebraico Italiano – Il Pitigliani.
    “Per noi è un onore ospitare e abbracciare la famiglia di un grande eroe” ha affermato il presidente della Comunità ebraica romana Victor Fadlun, che ha ricordato come Perlasca affrontò le croci frecciate ungheresi per salvare migliaia di ebrei da morte certa.
    Presenti a questo incontro anche l’Assessore alla Memoria, Daniele Massimo Regard, e l’Assessore alle Relazioni Istituzionali, Alessandro Luzon.
    “La nostra Costituzione si basa sulla Resistenza e sulle gesta di eroi come Perlasca” ha sottolineato Andrea Di Veroli, presidente dell’ANED. Nella grande indifferenza che caratterizzò la popolazione europea durante la Shoah, ci furono figure virtuose che si sono poste una domanda: “Da che parte della Storia devo stare?”. Giorgio Perlasca quando si trovò a Budapest decise di non ignorare quanto stava accadendo agli ebrei.
    “Queste iniziative sono centrali per il valore della memoria” ha dichiarato il Presidente ANCRI, Antonello De Oto, che ha introdotto il figlio di Perlasca, Franco, e sua moglie, che hanno successivamente raccontato le gesta di questo Giusto tra le Nazioni.
    “Tutti i giusti sono accomunati dal fatto che hanno fatto del bene, in questo caso salvare delle vite, e poi tornano con grande umiltà a fare quello che facevano prima” ha ricordato Franco Perlasca. Per decenni il padre non raccontò nulla, solo quando si presentò davanti alla sua porta di casa una coppia. Ma la sua storia divenne di dominio pubblico solo tre anni prima della sua dipartita, alla fine degli anni Novanta. Da allora Franco Perlasca e sua moglie raccontano le gesta di Giorgio ai ragazzi, i veri destinatari di queste testimonianze, affinché possano capire quale sia la strada corretta da intraprendere.

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