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    ROMA EBRAICA

    La Comunità Ebraica di Roma festeggia Yom HaAtzmaut tra la gioia e il dolore per gli ostaggi

    “Oggi proviamo sentimenti contrastanti: la gioia per questa festa e l’angoscia e il dolore per gli ostaggi che sono ancora a Gaza”. Queste le parole del presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun, che riassumono il mix di emozioni del mondo ebraico, che ieri sera ha festeggiato il 76esimo anniversario dell’Indipendenza dello stato d’Israele. Organizzata presso il Palazzo della Cultura dal Dipartimento Educativo Ufficio Giovani, la festa ha visto grandi e piccini festeggiare con canti e balli l’anniversario dell’indipendenza dello Stato d’Israele che cade ogni anno il 5 di Iyar.
    Nell’arco dei festeggiamenti si sono susseguiti diversi discorsi, in particolare quelli del presidente Fadlun e dell’ambasciatore dello Stato d’Israele in Italia, Alon Bar. “Oggi ribadiamo la nostra volontà di difendere Israele e preghiamo affinché il prossimo Yom HaAtzmaut si possa festeggiare con gioia” ha sottolineato Fadlun, che si è soffermato sulle conseguenze che il 7 ottobre e la guerra hanno portato con sé. “Ci troviamo ancora una volta sotto attacco e obbligati a difenderci, e vinceremo anche questa volta perché alla nostra libertà teniamo più di qualunque altra cosa”.
    “Quest’anno è stato molto difficile per Israele – ha affermato l’ambasciatore – con sfide senza precedenti per la nostra gente, ma nonostante ciò siamo qui”. Alon Bar si è voluto soffermare soprattutto sul valore della resilienza dello Stato ebraico. “Sono sicuro che supereremo insieme questo periodo, usciremo più forti, più saggi e consapevoli del nostro destino” ha aggiunto, sottolineando come lo spirito e la vicinanza della comunità ebraica romana siano “fonte di ispirazione per tutti noi”.
    Durante la serata hanno preso la parola anche alcuni educatori delle scuole ebraiche romane, come la direttrice degli Asili Infantili Israelitici Giorgia Di Veroli e la direttrice uscente della scuola elementare Milena Pavoncello, che ha raccontato come l’amore per Eretz Israel “nella nostra scuola sia iniziato ancor prima della costituzione dello Stato d’Israele” e come sia stato ribadito con forza dopo il 7 ottobre.
    Anche i giovani durante i festeggiamenti hanno potuto lanciare un messaggio in questa giornata di festa. Dai borsisti del Dipartimento Educativo Ufficio Giovani, che hanno organizzato un piccolo flash mob per gli ostaggi, ai movimenti giovanili del Benè Akiva e dell’Hashomer Hatzair, fino ad arrivare ai più grandi, con il morè Eitan Della Rocca per Tiferet Chaim e il presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia Luca Spizzichino.

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