La visita della famiglia Uzan alla Comunità di Roma ha rappresentato un momento toccante, ma anche una lezione di umanità. Dan Uzan è stato ucciso a 37 anni il 15 febbraio 2015, mentre faceva volontariato all’ingresso della sinagoga di Copenaghen durante lo svolgimento di un Bat-Mitzvà per impedire che un terrorista di origine giordano-palestinese entrasse e commettesse una strage. Oggi le parole dei familiari non evocano odio, ma un inevitabile dolore che deve essere recepito per una maggiore coesione e per promuovere i valori della libertà, della democrazia, l’opposizione al pregiudizio. Questo il messaggio che è emerso dall’incontro tra il padre di Dan, Sergeot, la madre Bodil e la sorella Andrea con i rappresentanti della Comunità Ebraica di Roma, che li hanno accolti in un confronto nei giardini del Tempio a cui ha fatto seguito la visita del Museo, del Tempio Spagnolo e dello stesso Tempio Maggiore.