Nicola Porro è un giornalista e conduttore televisivo che in questi mesi difficili ha raccontato con schiettezza le vicende israeliane. Uno sforzo apprezzato dall’ebraismo romano, che lo ha accolto in una serata di confronto. L’evento si è tenuto alla sala teatrale Italia, con l’organizzazione della European Jewish Association e del Bené Berith Roma. Un momento per analizzare il conflitto in Medio Oriente con la partecipazione di questo ospite speciale.
L’iniziativa si è aperta con gli interventi di Rav Riccardo Di Segni e Victor Fadlun, che hanno ringraziato Porro per la costante difesa di Israele dalle accuse diffamatorie. “Ringraziamo i giornalisti come Nicola Porro, che non hanno paura di dire la verità” ha affermato il presidente della comunità ebraica di Roma. “In un solo anno in Russia ci furono 960 pogrom. Il Benè Berith si organizzò per dare assistenze alle vittime di quell’atrocità. Purtroppo dopo molti anni il pogrom è un tema ritornato all’attualità. Oggi però, a differenza del passato, c’è lo stato d’Israele” ha detto Sandro Di Castro, presidente del Bené Berith Roma, intervenendo prima dell’inizio della conversazione.
A dialogare con il conduttore di Quarta repubblica è stato il giornalista Roberto Arditti che ha sollevato una serie di domande profonde sulla guerra a Gaza e su ciò che è accaduto il 7 ottobre, chiedendo se la nostra generazione lo ricorderà come l’11 settembre. “Sono molto pessimista, non credo che il 7 ottobre sarà ricordato a lungo. L’ebreo morto purtroppo non ha lo stesso peso di altre persone. Quel sabato mattina ho subito capito che c’era qualcosa fuori dal comune. – ha spiegato Porro – Sono dispiaciuto che in una guerra muoiano dei civili, ma nelle operazioni di guerra dello Stato ebraico si cercano di salvare delle persone che se ne stavano a casa e sono state rapite. Ho sempre pensato che Israele è un mio valore perché è uno stato occidentale dove l’individuo è libero e ha ogni possibilità di farcela” ha affermato poi Porro, ribadendo il suo forte sostegno ad Israele. Durante la discussione è intervenuto anche Riccardo Pacifici, che ha sottolineato l’importanza di non temere le accuse e le posizioni avverse dell’opinione pubblica.
“Questo è il momento di difendersi e dobbiamo camminare a testa alta per andare avanti. È un problema loro, non nostro, se non condividono ciò che Israele fa” ha detto il vicepresidente della European Jewish Association.
L’evento ha raggiunto la sua conclusione con la consegna della dichiarazione d’indipendenza d’Israele a Porro, insieme a una medaglia d’argento sulla quale è incisa la parola “verità” in ebraico. “Il giornalista Porro è una persona che cerca sempre la verità e questo è un valore fortemente ebraico” ha affermato Eitan Della Rocca, che ha poi riconosciuto in Porro la figura del chassid, l’uomo giusto che va oltre, poiché il giornalista non solo si è limitato a combattere la verità, ma ha cercato di trasmetterla a tutti.