Il presidente della Knesset Amir Ohana ha visitato ieri il Tempio Maggiore di Roma e ha incontrato alcuni esponenti della Comunità Ebraica. Durante la visita Ohana ha incontrato i genitori e il fratello di Stefano Gaj Tachè, il bambino ucciso dai terroristi palestinesi nell’attentato del 9 ottobre ’82.
Il Presidente della Knesset, è stato accolto con grande entusiasmo all’interno di un luogo simbolo della storia della Comunità Ebraica di Roma. “Ho scelto di aprire la mia visita ufficiale a Roma in questa imponente e antica sinagoga, con il desiderio di esprimere impegno nei confronti dei valori e della tradizione che ci contraddistinguono come popolo e ci uniscono ovunque ci troviamo nel mondo – a Roma come a Gerusalemme “. Ha detto il Presidente nel corso della visita.
Ohana ha sottolineato inoltre ai presenti di essere consapevole delle numerose sfide affrontate dalle organizzazioni e comunità ebraiche nella diaspora in questi giorni, con particolare attenzione a quelle che dimostrano la loro simpatia, l’impegno e l’identificazione con lo Stato di Israele in modo aperto e significativo. “Non c’è dubbio che stiamo assistendo ad un significativo passo avanti nei tentativi di danneggiare lo Stato di Israele, l’unico stato del popolo ebraico – ha detto Ohana – dal terrorismo agli attacchi del nuovo antisemitismo diretti contro lo Stato ebraico e i suoi valori. Tuttavia, questi tentativi non avranno successo, Israele vive”.
Un momento importante della visita è stato l’incontro del Presidente della Knesset con i genitori e il fratello di Stefano Gaj Tachè, il bambino ucciso nell’attacco terroristico alla Sinagoga 40 anni fa. Ohana, che si è unito a Joseph, Daniela e Gady davanti alla targa commemorativa posta nel cortile della sinagoga per ricordare il tragico evento, ha detto che “anche dopo tanti anni la ferita è ancora aperta e sanguinante”.