Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha partecipato
alla cerimonia di accensione dell’ultima candela di Channukkà al Museo ebraico.
È stato accolto dal Rabbino Capo Riccardo Di Segni, dalla Presidente della
Fondazione per il Museo Ebraico di Roma Alessandra Di Castro, dal Presidente
della Comunità Ebraica Victor Fadlun, dalla Presidente dell’Unione delle
Comunità Ebraiche italiane Noemi Di Segni e dalla Vicepresidente della Comunità
ebraica romana Antonella Di Castro. Presenti inoltre una serie di ospiti e
personalità.
Sangiuliano ha ricordato, durante il suo intervento,
l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, definendolo “un attacco violento
e terroristico allo Stato di Israele, un atto che ci spinge a ribadire a gran
voce un fermo no verso ogni rigurgito di antisemitismo, che rappresenta il male
assoluto; è per me un grande onore essere qui e prendere parte a questa
importante cerimonia, insieme agli amici e ai fratelli della Comunità Ebraica,
in un momento storico in cui l’antisemitismo rialza pericolosamente la testa”
ha condiviso il Ministro Sangiuliano.
La cerimonia, guidata dal Rabbino Capo Di Segni, ha visto
un’accensione tutta al femminile. Le candele della Channukià sono infatti state
accese da alcune donne esponenti della Comunità e non solo, come simbolo di vicinanza
alle donne israeliane stuprate e violate da Hamas, ricordate anche nel discorso
della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane Noemi Di Segni,
che ha inoltre ringraziato le forze dell’ordine per l’operazione che ha portato
all’arresto di quattro sospetti membri di Hamas, a Berlino e a Rotterdam.
Secondo gli inquirenti i sospetti stavano mettendo in atto attacchi contro
obiettivi ebraici in Germania. “È evidente che ciò è frutto di un innalzamento
di tutti i livelli di intelligence e attenzione. Non dobbiamo assolutamente
sottovalutare nessun segnale. Ringrazio ancora una volta ciò che si sta facendo
a livello italiano e non è competenza di
una sola specializzazione ma di una rete” ha detto la Presidente Di Segni.
“Accendiamo la Channukià ricordando come da sempre il nostro
popolo abbia lottato per trasmettere ai propri figli la cultura ebraica e
mantenere fede ai valori identitari.
Oggi rinnoviamo in questo luogo di cultura il rito
dell’accensione della Channukià che non può essere interpretato solo come
simbolico. Infatti anche oggi ci impegnano quotidianamente perché la cultura ebraica sia viva e vibrante – ha
aggiunto Antonella Di Castro, Vicepresidente della Comunità romana e Assessore
alla cultura – La cultura rappresenta la luce più potente contro l’oscurità
dell’ignoranza. Così come i maccabei hanno lottato perché l’ebraismo non fosse schiacciato non fosse eliminato
attraverso l’assimilazione perdendo i
propri sistemi valoriali, anche oggi ciascuno di noi è chiamato a difendere i
valori identitari da chi rifiuta di accettare le nostre radici e la nostra
cultura. Per questo continueremo a tenere alto il faro della cultura
rappresentando con fierezza la nostra
presenza nella più antica comunità” ha concluso Di Castro.
Il Rabbino Capo ha poi sottolineato l’importanza della
festività di Channukkà come una ricorrenza “che ci invita ad andare avanti
e ad accendere luci, anche e soprattutto in momenti di guerra”.
“La cultura ebraica è tra i pilastri fondanti della
cultura italiana, parte importante e dinamica della nostra storia. Per questa
ragione sento anche il dovere di intervenire fattivamente e concretamente per
restituire agli splendori di un tempo gli edifici della cultura ebraica, come
avvenuto con le sinagoghe di Milano e Venezia e come avverrà con gli edifici
presenti a Roma. Sarò sempre al vostro fianco” ha detto in chiusura
Sangiuliano. La cerimonia si è poi conclusa con i canti del coro del Tempio
Maggiore di Roma.