Si è tenuto presso il Tempio Bet Michael i festeggiamenti per il 90esimo compleanno di Giacomo “Mino” Moscati. Una giornata all’insegna del divertimento e del ritrovarsi con i propri cari.
Mino ne ha viste tante nel corso dei suoi novant’anni, tra queste l’inizio della persecuzione razziale nei confronti degli ebrei che ha portato alla deportazione. “La fanciullezza di oggi è molto diversa da quella che abbiamo passato noi”, ha iniziato a raccontare in memoria di tutto quello che i suoi occhi hanno visto durante quei duri anni dove lui, per miracolo, è riuscito a scappare dalla razzia del 16 ottobre. Lui che è sempre stato vicino al padre, conosciuto come “Gino Lo Shammash”, ha assistito anche alla raccolta dei 50 chili d’oro richiesti dai nazisti, come prezzo per la salvezza degli ebrei romani.
“Sono stati anni duri dove ci siamo dovuti nascondere tanto. Dove la mia famiglia si è divisa. Mie sorelle in convento per salvarsi dai tedeschi”. Poi insieme al padre, ricorda, è stato tra i protagonisti della riapertura della sinagoga maggiore nel giugno del 1944, con l’arrivo delle forze alleate.
“Sono passati tanti anni, ma non dimentico”, finisce di dire in preda alla commozione nel ricordare tutto fino alla liberazione di Roma e l’arrivo degli americani.
Una giornata molto bella, contornata dalla presenza dei figli e i tanti nipoti e pronipoti. Rav Hazan e Rav Colombo hanno omaggiato Mino con delle parole di Torah molto toccanti.