
Una targa per ricordare la breve vita dei fratellini Ariel e Kfir Bibas, rapiti da Hamas il 7 ottobre insieme alla loro mamma, Shiri Bibas, e poi barbaramente uccisi durante la prigionia. La targa è stata posta presso gli Asili Infantili Israelitici Elio Toaff di Roma, affinché il ricordo di Ariel e Kfir resti vivo nelle future generazioni. Alla cerimonia hanno partecipato numerose personalità della comunità ebraica, tra cui il Rabbino Capo, Rav Riccardo Di Segni, il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun, e la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni.
“Esattamente un mese fa, durante i funerali dei piccoli Ariel, Kfir e della loro madre Shiri, il padre Yarden Bibas ha condiviso con il mondo le ultime parole scambiate con la moglie prima che fossero catturati:
‘Combattiamo o ci arrendiamo?’, chiese Yarden.
‘Combattiamo’, rispose Shiri.
Il termine ‘combattere’ rappresenta molto bene la quotidianità di ogni ebreo, almeno di coloro che sentono veramente di esserlo. ‘Arrendersi’ no, non ci riguarda minimamente. E Shiri lo sapeva bene. Combattere è fondamentale per crescere i nostri figli. Essere ebrei, vivere da ebrei, passa per il combattere giornaliero. Anche se hanno vissuto poco, Ariel e Kfir ci lasciano immagini e sorrisi di un amore fraterno, e noi li ricorderemo”, ha detto Daniel Di Porto, consigliere degli asili, che con il suo discorso commovente ha aperto la cerimonia.
La parola è poi passata alla direttrice degli Asili Infantili Israelitici, Giorgia Di Veroli, e al presidente Ruben Anticoli.
“Con questa iniziativa oggi lasciamo un segno indelebile della vita dei fratellini Bibas”, ha dichiarato Anticoli, presidente degli Asili Infantili Elio Toaff.
“Le nostre istituzioni affermano oggi l’unità del popolo ebraico. In questo momento in cui molti ci chiedono di dissociarci, rispondiamo che non esiste: noi resistiamo. Dopo l’attacco del 7 ottobre, ognuno di noi ha il dovere di comprendere quali sono le sue responsabilità, comportandosi da ebrei”, ha affermato nel suo intervento il Rabbino Capo di Roma, Rav Riccardo Di Segni.
Nel corso della cerimonia, Rav Roberto Colombo ha tenuto una lezione in memoria di Ariel e Kfir Bibas, sottolineando l’importanza della trasmissione dei valori e dell’identità ebraica attraverso l’educazione.
“I bambini sono ciò che abbiamo di più prezioso nel nostro popolo. Con la barbarie del 7 ottobre hanno provato a toglierceli. Come si risponde a un male così grande? Con l’amore verso il nostro popolo, verso i nostri bambini e nella loro educazione nelle scuole”, ha detto Victor Fadlun, presidente della Comunità Ebraica di Roma.
Ha preso poi la parola la portavoce dell’Ambasciata d’Israele in Italia, Inbal Natan Gabay, che ha ringraziato la Comunità Ebraica di Roma per la vicinanza in questi anni a Israele.
“Siamo parte dello stesso popolo. Dobbiamo ridere, piangere e stare insieme”, ha detto.
Al termine degli interventi, Rav Alberto Funaro ha recitato un Izkor in memoria di Ariel, Kfir e Shiri Bibas e, successivamente, è stata scoperta la targa commemorativa sulle note dell’“Hatikwa”. La targa riporta una frase tratta dal Talmud: “Resh Lakish disse a nome di Rabbi Yehudà Ha-Nasì: Il mondo si mantiene solo grazie al fiato dei bambini delle scuole”.