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    Fadlun: “Le università? È inaccettabile che alcuni studenti e professori prendano le parti di Hamas”. Il presidente CER intervistato da Repubblica

    “Deturpare le pietre d’inciampo significa non
    accettare il diritto alla memoria di chi ha sofferto. Forse vorrebbero che
    tutti gli ebrei divenissero pietre di inciampo”. Queste le parole del
    presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun nell’intervista
    pubblicata oggi su La Repubblica.

    “Deturpare le pietre d’inciampo significa non accettare il diritto alla memoria di chi ha sofferto. Forse vorrebbero che tutti gli ebrei divenissero pietre di inciampo”. Queste le parole del presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun nell’intervista pubblicata oggi su La Repubblica. Sulla decisione di oltre 100 professori della Sapienza Università di Roma di sottoscrivere la lettera in cui viene condannata Israele e sull’occupazione fatta dagli studenti per chiedere il ritiro della mozione in solidarietà allo Stato ebraico, Fadlun afferma: “vedere in Italia che qualcuno prende le parti di Hamas all’interno delle università è inaccettabile”. “Pensare che ci siano studenti universitari e professori che sostengono le ragioni di un gruppo terroristico che vuole ripristinare un califfato medievale a tre ore d’aereo da Roma mi lascia senza parole” ha aggiunto. Un altro grande tema toccato nell’intervista è quello dell’antisemitismo. A Roma infatti nelle ultime settimane sono stati diversi gli atti antisemiti registrati, tra questi: la deturpazione di quattro pietre d’inciampo e diversi graffiti, tra cui uno in cui la stella di David viene paragonata alla svastica, a pochi passi dal Quartiere ebraico. “Andarle a profanare significa non voler riconoscere il diritto alla memoria di queste persone e non voler riconoscere il diritto all’esistenza di chi è diverso da noi” ha affermato. “Allo stesso modo, e penso alle scritte che abbiamo trovato sui muri del Ghetto, quando si vedono le stelle di David associate alle svastiche, la vittima viene associata al carnefice. – ha continuato – Ma se la vittima viene accusata di essere il carnefice, significa che la vittima non è vittima, ma anzi, non ha il diritto di esistere”.. “La vera condanna deve essere fatta per i vivi, non per i morti. Il vero problema è quello di chi non riconosce ad Israele il diritto di esistere. Forse vorrebbero che tutti gli ebrei divenissero pietre di inciampo” ha ammonito Fadlun.

    Sulla decisione di oltre 100 professori della
    Sapienza Università di Roma di sottoscrivere la lettera in cui viene condannata
    Israele e sull’occupazione fatta dagli studenti per chiedere il ritiro della
    mozione in solidarietà allo Stato ebraico, Fadlun afferma: “vedere in Italia
    che qualcuno prende le parti di Hamas all’interno delle università è
    inaccettabile”. “Pensare che ci siano studenti universitari e professori che
    sostengono le ragioni di un gruppo terroristico che vuole ripristinare un
    califfato medievale a tre ore d’aereo da Roma mi lascia senza parole” ha
    aggiunto.

    Un altro grande tema toccato nell’intervista è
    quello dell’antisemitismo. A Roma infatti nelle ultime settimane sono stati
    diversi gli atti antisemiti registrati, tra questi: la deturpazione di quattro
    pietre d’inciampo e diversi graffiti, tra cui uno in cui la stella di David
    viene paragonata alla svastica, a pochi passi dal Quartiere ebraico.

    “Andarle a profanare significa non voler riconoscere
    il diritto alla memoria di queste persone e non voler riconoscere il diritto
    all’esistenza di chi è diverso da noi” ha affermato. “Allo stesso modo, e penso
    alle scritte che abbiamo trovato sui muri del Ghetto, quando si vedono le
    stelle di David associate alle svastiche, la vittima viene associata al
    carnefice. – ha continuato – Ma se la vittima viene accusata di essere il
    carnefice, significa che la vittima non è vittima, ma anzi, non ha il diritto
    di esistere”.

    “La vera condanna deve essere fatta per i vivi, non
    per i morti. Il vero problema è quello di chi non riconosce ad Israele il
    diritto di esistere. Forse vorrebbero che tutti gli ebrei divenissero pietre di
    inciampo” ha ammonito Fadlun.


    L’INTERVISTA



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