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    L’addio al calcio di Leonello Fiorentino, creatore del “Calciotto”, strumento d’integrazione nella comunità

    Dopo aver giocato per quasi sessant’anni a calcio, all’età di 74 anni Leonello Fiorentino ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo.

    “Un prodotto tipico di Piazza”, così lo ha definito Vittorio Pavoncello, Presidente del Maccabi Italia, parlando di Leonello Fiorentino e delle sue storiche partite di calcetto e calciotto, che per ben 35 anni ha organizzato ininterrottamente.

     

    Un’idea, quella del “Calciotto di Leonello”, nata dalla grande voglia di Fiorentino di continuare a calciare un pallone, dopo che i suoi compagni di squadra, con i quali aveva giocato per anni nel Maccabi, partecipando a diverse Coppe dell’Amicizia, storico torneo comunitario, decisero di smettere quando lui aveva poco più di quarant’anni.

     

    “Sono state più di 500 le persone che hanno partecipato alle partite” ci ha spiegato Leonello, raccontando come il suo gruppo sia diventato anche un forte simbolo di integrazione tra le varie estrazioni sociali della comunità romana. “Mi ha molto gratificato vedere come negli anni tra i calciatori si siano fatte conoscenze e amicizie” ha aggiunto Fiorentino.

     

    In questi 35 anni infatti, il “Calciotto di Leonello” ha visto partecipare studenti, negozianti, professionisti e addirittura rabbini, ed è stato capace negli anni di avvicinare alla vita comunitaria molti ebrei “lontani”.

     

    “Queste partite inoltre erano anche un modo per fare tzedakà” ha affermato Leonello “al termine di ogni partita parte delle quote veniva data in beneficenza, anche ad associazioni in Israele. Non è mai facile organizzare le partite, ma sono entrato in un meccanismo tale che per me è diventato tutto più semplice” ha aggiunto “e in questi anni, quando nei momenti di sconforto lasciavo questo lavoro ad altri, per loro risultava essere molto più difficile”.

     

    “Quando giochi per più di sessant’anni e smetti, non perché sia passata la voglia, ma perché il tuo fisico non te lo permette, è tutto molto più difficile. Anche se pensandoci, alla fine è giusto così” ha concluso Leonello cercando di spiegarci il suo stato d’animo.

     

    Alla notizia della decisione presa non sono mancati commoventi messaggi d’affetto e di dediche da parte delle tantissime persone che hanno fatto parte di questo progetto diventato, grazie a Leonello Fiorentino, uno stupendo strumento di integrazione.

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