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    Convegno sull’attentato alla Sinagoga del 9 ottobre ‘82. Ministro: Piantedosi: “Impegno e memoria contro la cultura dell’odio”

    È iniziato questa mattina il convegno “9 OTTOBRE 1982 – L’attentato alla Sinagoga di Roma 40 anni dopo”, organizzato dalla Comunità Ebraica di Roma, grazie al lavoro del Dipartimento Beni e Attività Culturali, in occasione del quarantesimo anniversario dell’attentato alla Sinagoga di Roma. Per due giorni politici, storici e giornalisti affronteranno il tema da diversi punti di osservazione in base alle proprie esperienze personali e di ricerca. Presente al primo giorno di convegno il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

    “Apriamo questo convegno con emozione e partecipazione – ha detto la Presidente della Comunità Ebraica di Roma -. Un’altra tappa del percorso per ricordare questa storia italiana che ancora aspetta risposte. Dobbiamo interrogarci, e ricercare con i protagonisti che si alternano in questo convegno, quello che non abbiamo. Ovvero la verità storica davanti alla giustizia. Nessuno ha ancora scontato un giorno di pena per quell’attentato. Chiedere verità è un dovere”.

    Il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni ha sottolineato che “bisogna riflettere su quanto accaduto ma anche su come si creò quel clima che portò all’attentato”.

    “Viviamo un’epoca in cui questi episodi avvengono in altre forme. Il seme dell’odio si diffonde in contesti che non avremmo mai immaginato – Ha detto il ministro dell’Interno Piantedosi- rinnovo il mio impegno per consentire l’approfondimento storico, la sicurezza contro la cultura dell’odio, contesti di approfondimento su questi temi. Fare memoria serve a contrastare la cultura negativa.”

    “Con la presenza del Ministro oggi e con le azioni dei Presidenti della Repubblica Napolitano e Mattarella è cominciato un percorso di ricucitura di rapporti con le istituzioni” ha affermato l’Assessore alle Politiche educative dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Livia Ottolenghi.

    “L’Archivio Centrale di Stato custodisce molti documenti riguardanti quegli anni e che sono stati desecretati con le varie direttive dei presidenti del Consiglio dei Ministri. – spiega Andrea De Pasquale, Direttore generale e Sovrintendente dell’Archivio centrale dello Stato – L’obiettivo è quello di approfondire le pagine buie di quegli anni”.

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