L’accusa di tirchieria è molto fastidiosa. Solitamente ci sono alcune motivazioni che conducono ad una asserzione del genere, il più delle volte non attestabili perché basate su un pregiudizio. L’origine del soprannome non si conosce, le cause della sua (presunta) avarizia erano varie e su di lui esistono molti aneddoti. Tra questi, ve ne è uno molto spiritoso. Sembra che Chichino abbia inventato il sistema dei due portafogli: uno pieno di denaro che serviva per gli affari importanti, l’altro semivuoto per dimostrare la sua scarsa disponibilità economica in caso di richiesta di un prestito da parte di un conoscente.
Ma chi era veramente Chichino?
Angelo Citoni (Citone), figlio di Beniamino e Campagnano Ricca, nacque a Roma il 17 settembre 1873 e abitava in via Catalana 5. Era sposato con Giulia Di Porto la quale, purtroppo, lo lasciò vedovo molto presto. Anche il padre, soprannominato il Graticola, mancò in giovane età e Angelo fu costretto a prendersi cura della famiglia svolgendo l’attività di rigattiere. Ed è a questa precarietà economica che probabilmente va ricondotta la sua oculatezza dovendo, peraltro, sostentare quattro sorelle e un fratello. Purtroppo, il destino gli fu ancora più avverso: fu catturato a Roma dai tedeschi il 16 ottobre 1943 e non fece mai più ritorno.
Foto estratta dal testo Come eravamo. Per capire chi siamo, di Angelo Piperno, Sabbadini Grafiche sud, 1999
Dati anagrafici: Archivio Storico della Comunità Ebraica Roma “Giancarlo Spizzichino”