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    ROMA EBRAICA

    Cento anni di scuola ebraica: un traguardo e un punto di partenza

    Cento anni di storia sono un traguardo straordinario, soprattutto per un’istituzione come la scuola ebraica di Roma “Vittorio Polacco”, che in un secolo non è stata solo un luogo di apprendimento, ma un vero e proprio cuore pulsante della comunità. In questi decenni ha plasmato generazioni, trasmettendo non solo nozioni, ma valori, tradizioni e un senso profondo di identità. Cento anni di storia, però, sono anche un punto di partenza. La scuola ebraica, forte delle sue radici, guarda al futuro con entusiasmo: è un luogo dove si costruisce il futuro, dove si formano i cittadini di domani, consapevoli della propria storia e aperti al mondo. Le scuole ebraiche hanno dimostrato una notevole capacità di adattamento ai nuovi contesti storici e sociali. Hanno introdotto nuovi metodi didattici, tecnologie e programmi di studio per rispondere alle esigenze di un mondo in continua evoluzione. Pur essendo aperta al cambiamento, la scuola ha sempre mantenuto un forte legame con le proprie tradizioni e valori. L’insegnamento della lingua ebraica, lo studio della Torà e la celebrazione delle festività sono rimasti al centro del curriculum, trasmettendo un senso di identità e continuità alle nuove generazioni. La scuola, infatti, ha saputo coniugare l’educazione religiosa con una formazione culturale e scientifica completa. Questo equilibrio ha permesso agli studenti di acquisire le competenze necessarie per affrontare le sfide del mondo contemporaneo, senza rinunciare alle proprie radici. La scuola ebraica, inoltre, è spesso vista come una “estensione” della famiglia e della comunità tutta: il coinvolgimento attivo dei genitori e delle famiglie nel processo educativo è fondamentale per trasmettere i valori e le tradizioni ebraiche. In sintesi, la capacità di adattarsi ai cambiamenti nel corso dei decenni è stata determinata da una combinazione di fattori: flessibilità, radici solide, coinvolgimento della comunità e un costante impegno a trasmettere i valori fondamentali dell’ebraismo. In occasione di questo importante traguardo, mi sono chiesta (e mi hanno chiesto) come vedo la scuola del futuro, e quali sfide ci si pongono davanti. Ebbene, mi piacerebbe che la scuola ebraica del futuro fosse un faro di conoscenza e di valori. Un luogo dove gli studenti possano approfondire le proprie radici ebraiche, acquisendo una solida identità culturale. Allo stesso tempo un posto dove venga offerta un’educazione di eccellenza, che permetta ai singoli di sviluppare le proprie potenzialità e di raggiungere i massimi risultati accademici. La scuola del futuro dovrebbe formare giovani competenti, creativi e solidali, pronti a costruire un mondo migliore e diventare un luogo dove imparare è un’avventura. Un posto dove, attraverso metodologie didattiche innovative, come l’apprendimento cooperativo, i nostri studenti possano acquisire le competenze del XXI secolo: pensiero critico, creatività, collaborazione e comunicazione. Un ambiente di apprendimento stimolante e inclusivo, in cui ogni studente possa esprimere al meglio le proprie potenzialità. La scuola ebraica del futuro dovrà essere un ponte tra tradizione e innovazione. Utilizzare le tecnologie digitali per rendere l’apprendimento più coinvolgente ed interattivo, senza mai perdere di vista i valori fondamentali dell’ebraismo. Il nostro obiettivo è insegnare agli studenti a utilizzare gli strumenti digitali in modo critico e responsabile, promuovendo una cultura digitale basata sulla gentilezza, l’empatia e il rispetto per gli altri. In questo modo potremo formare cittadini digitali consapevoli e responsabili, capaci di affrontare le sfide del mondo contemporaneo, forti delle proprie radici. È un progetto ambizioso che richiede l’impegno di tutti. Insegnanti, studenti, famiglie e comunità devono lavorare insieme per creare un ambiente di apprendimento stimolante e inclusivo. Soltanto uniti tutti noi possiamo affrontare questa sfida avvincente e sostenere la scuola in questo percorso, perché investendo nell’educazione dei nostri giovani, sosteniamo il futuro della nostra comunità.

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