Sono le ore che ci separano dall’infinita tristezza per Yom a Zikaron,il giorno che ricorda i caduti delle guerre e del terrorismo di Israele, a quelle nelle quali esploderà la nostra gioia per Yom Hatzmaut, giorno dell’indipendenza. Una gioia anche quest’anno ancora troppo “intima” a causa della pandemia che ancora ci tormenta ma non per questo meno intensa. Poche comunità ebraiche al mondo, a detta degli ambasciatori dello Stato di Israele che si sono avvicendati in questi anni, vivono e trepidano per le sorti della nazione e della sua gente in maniera cosi viscerale come la Comunità Ebraica di Roma.
Un amore intenso verso “Eretz Israel” che non ha limiti.
Siamo con la testa nel nostro paese, l’Italia, paese che amiamo profondamente, siamo a Roma, la nostra città che adoriamo, ma con il cuore siamo anche lì, in Israele, in mezzo ai nostri fratelli in festa. Lo Stato d’Israele è il sogno realizzato del popolo ebraico di tornare a rifondare un proprio stato con Gerusalemme Capitale unica, indivisibile, eterna.
Mai come in questo ultimo anno la distanza fisica provocata dalle restrizioni per il Covid ci ha portato a sognare Israele ad occhi aperti. L’impossibilità di poter recarsi lì ci ha attanagliato in una sorta di angoscia esistenziale, ma sappiamo che Israele c’è, che è lì e che quando il peggio sarà passato potremmo tornare a pregare al Muro Occidentale di Gerusalemme, potremmo passeggiare tra i suoi vicoli incantati, oppure potremmo trovarci di nuovo sulla Tayelet, il lungomare di Tel Aviv, a gustarci la brezza del Mediterraneo, i suoi tramonti struggenti e la sua vita pulsante con la gioventù più bella del mondo.
Il pensiero che tutto questo è lì ed esiste ci fa stare bene e ci rasserena, coscienti della sua forza di paese giovane, dinamico e che ha saputo accogliere ebrei da oltre 70 paesi del mondo in un melting pot che fa di Israele un paese unico al mondo, come ha dimostrato di essere anche in questo periodo di crisi sanitaria affrontata con efficienza e gagliardia portandolo ad essere un esempio per tutte le nazioni del mondo.
Tutto questo ci riempie di orgoglio e permette ad ogni singolo ebreo di poter essere fiero della nazione rinata il 14 maggio del 1948, 5 di Yiar del 5708.
Buon compleanno Israele!