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    Giornata della Memoria: i pensieri dei giovani della scuola ebraica in una lettera al Corriere della Sera

    Sobria, garbata e determinata: così è la lettera che le pagine del Corriere della Sera hanno pubblicato oggi a firma degli studenti del Liceo della Comunità ebraica, il Renzo Levi. I ragazzi raccontano così del “loro” giorno della memoria. “Il 27 gennaio, 74 anni fa, si aprivano i cancelli del luogo che ha rappresentato l’emblema della ferocia e della cattiveria umana” –  quando l’esercito sovietico  liberò i prigionieri rimasti del campo di Auschwitz- Birkenau. “Oggi  – prosegue la lettera – noi ebrei siamo qui, ancora una volta, per testimoniare ciò che è accaduto e per far si che ciò che è stato non capiti mai più, per rendere questa tragedia ancora attuale e non farla cadere nell’oblio, per mandare il messaggio che ogni persona, di qualsivoglia religione, ha il dovere morale di ricordare quanto accaduto”. 

    L’idea originale era un’altra ma ha travalicato i muri della scuola: “Volevamo che i ragazzi scrivessero sull’account Instagram del liceo per il 27 gennaio – spiega Samuel Moresco  uno dei tre rappresentanti di Istituto – volevamo far parlare gli studenti. Solo dopo è nata l’idea di farlo pubblicare da un quotidiano”.  “Non volevamo che fossero solo gli altri a parlare – spiega ancora Rebecca Della Rocca, una di quelle che la lettera l’ha scritta – volevamo dire con le nostre parole ciò che rappresenta per noi. Questa lettera è il frutto di una riflessione di ciò che è per me il giorno della memoria”. Un testo che poi è stato condiviso e che altri studenti, ciascuno aggiungendo il proprio contributo, “hanno tradotto in tutte le lingue che studiamo a scuola – aggiunge Moresco – oltre all’italiano, l’inglese, il francese, lo spagnolo e l’ebraico. Ma ciascun traduttore ha aggiunto sfumature e concetti diversi”.  Rebecca Della Rocca chiosa: “Secondo me i pensieri di noi giovani sono importanti perché noi siamo quelli che porteremo sulle spalle il peso di una testimonianza indiretta. E’ l’unico omaggio che possiamo rendere alle vittime della Shoah”.

    La lettera prosegue: “E’ solo così che si possono contrastare pensieri e luoghi comuni dettati dalla pura ignoranza. In un mondo sempre più intollerante, antisemita e negazionista, ognuno di noi ha il dovere di scolpire nel  proprio cuore le parole che i pochi testimoni rimasti possono ancora pronunciare. Dobbiamo essere in grado di ripeterle alle generazioni future quando loro non potranno più farlo. Ci hanno affidato il compito e la responsabilità più importante: far si che ciò non accada mai più”. “Anche se la parola parola razzismo non vi compare – specifica Samuel Moresco –  io credo che sia sottintesa perché è il tema principale di questo periodo”.

    Ma la lettera e il lavoro sul profilo Instagram non è l’unico impegno dei ragazzi in questi giorni: hanno infatti aderito alla campagna lanciata dal World Jewish Congress con l’hashtag #weremember: “Combatti il razzismo. Poni fine alla xenofobia. Ricorda la Shoah”.  Lo slogan è stato proposto dall’Organizzazione Mondiale Ebraica , è stato rilanciato in Italia dall’Unione delle Comunità Ebraiche e vi ha aderito anche il nostro giornale.

    Per gli studenti anche un’assemblea con la partecipazione di Marco Di Porto: “E’ una guida del museo della Shoah – spiega Moresco – lui ha parlato delle origini del giudaico romanesco proprio per far capire che gli ebrei a Roma stavano da centinaia di anni e perché abbiamo dovuto crearci un nostro dialetto che lui definisce una vera e propria lingua”. Ma non finisce qui, gli studenti hanno anche partecipato alla realizzazione voluta dal Comune della mostra “Testimoni dei testimoni” aperta al Palazzo delle Esposizioni fino al 31 marzo. La mostra è stata realizzata da “studio azzurro” avvalendosi della collaborazione degli studenti di molti licei romani che hanno partecipato ai viaggi della memoria ad Auschwitz in questi anni. Una mostra che gli studenti hanno immaginata e voluta e a cui hanno collaborato attivamente anche quelli che oggi hanno finito il liceo e che domenica hanno fatto da guida a centinaia di visitatori.  Un’evento a cui collabora anche Trenitalia che offre il 2 per 1 a coloro che vorranno recarsi a visitarla da fuori Roma. E i ragazzi del Renzo Levi hanno partecipato insieme agli altri, insieme alla città di cui sono cittadini.

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