“Un grande presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, mi disse che Ruth Dureghello fosse «tosta, aperta e leale». È vero, ma poi ho scoperto che è anche piena di umanità, coerente nell’impegno e con una straordinaria capacità di lavoro. Voce libera, forte e coraggiosa che va dritta al cuore dei problemi, con la schiettezza che la contraddistingue”.
Queste le parole con cui Giampiero Massolo, presidente dell’Istituto Studi Politica Internazionale – ISPI, ha conferito il premio Guido Carli a Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana. Un titolo prestigioso, giunto alla tredicesima edizione. Quest’anno la cerimonia è stata organizzata nella sala Petrassi dell’Auditorium Parco della musica; presieduta da Romana Liuzzo, Presidente della Fondazione Guido Carli e moderata da Gianni Letta, la premiazione ha conferito il riconoscimento a tredici personalità italiane di spicco di diversi settori, dallo sport allo spettacolo, dalla politica al mondo dell’impresa.
Emozionata e soddisfatta per aver portato il nome degli ebrei romani sul tetto d’Italia, Dureghello si è definita commossa e ha ringraziato i giurati per il riconoscimento che l’ha inorgoglita in quanto donna, madre e presidente della Comunità ebraica più antica d’Europa.
“Una comunità che rappresento con umiltà, attraverso i valori, le tradizioni e la cultura che ha portato nel nostro paese e che vuole continuare a portare. Con la forza e il coraggio di tutto quello che vogliamo continuare a essere nella realtà del nostro paese: ebrei attivi, vivaci, reattivi e presidio contro ogni discriminazione che voglia infondere incertezza nella democrazia che abbiamo contribuito a costruire – ha spiegato la Dureghello, per poi dedicare premio ad una persona speciale – Dedico questo premio a Sami Modiano, che non ha bisogno di essere raccontato, ma che invece ha fatto del racconto e della sua esperienza un insegnamento per tanti giovani di questo Paese. Ha saputo trasformare l’odio e le ferite ancora impresse nella sua anima in un messaggio di pace e speranza, riuscendo ad infondere fiducia in tutti noi che ci sia sempre qualcosa per cui vale la pena combattere e sacrificarsi”.
La catenina con la stella di David che pende dal collo, gli insegnamenti di un padre che le ha sempre ricordato di non dimenticare mai le origini, il proprio popolo e la sua storia. Ruth Dureghello è stata premiata per il suo coraggio, senso e rispetto delle istituzioni, e per il suo sguardo orientato al futuro ma sempre attento e vigile al passato.