Storia e memoria della Shoah in Italia al centro del convegno “Sul dovere della memoria”, che si è tenuto presso l’Archivio della Presidenza della Repubblica in occasione degli 80 anni del 16 ottobre 1943. Tra coloro che sono intervenuti lo storico Michele Sarfatti, le curatrici della Mostra “I sommersi. 16 ottobre 1943” Yael Calò e Lia Toaff, il Professor Luciano Zani, Gabriella Yael Franzone dell’Archivio Storico della Comunità ebraica, lo storico Enrico Serventi Longhi e il Professor Damiano Garofalo. Il titolo “Sul dovere della memoria” è stato ispirato da un discorso del Presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, letto per l’occasione dalla moderatrice dell’evento Marina Giannetto.
Il convegno, parte del ciclo di incontri “1943-1944. Dallo sbarco in Sicilia alla liberazione di Roma”, si è tenuto proprio nel giorno in cui 80 anni fa partirono i treni per Auschwitz con all’interno gli ebrei romani rastrellati a Roma due giorni prima, il 16 ottobre 1943. La presenza di un panel ricco e diversificato ha permesso di sviluppare profonde riflessioni sulla Shoah italiana con analisi dal punto di vista storico, archivistico, giornalistico e cinematografico.
Gli storici hanno infatti proposto differenti campi di studio degli anni della Seconda guerra mondiale. Il seminario, collegato alla mostra organizzata ai Musei Capitolini, ha approfondito poi una serie di aspetti strettamente legati tra loro. Tra gli spunti che hanno suscitato una riflessione, vi è stato il contesto storico del 16 ottobre e il ricatto dell’oro del 26 settembre 1943, insieme alla memoria della deportazione nel corso di questi ottant’anni, fino alle testimonianze di oggi, mentre oggetti e documenti esposti ai Musei Capitolini sono stati ripensati in un contesto di riflessione storica.
“Stiamo vivendo giorni terribili, il nostro pensiero per questo non è sempre concentrato sugli studi storici. Ma ora come mai è importante lo studio del passato. A ottant’anni da quegli avvenimenti abbiamo ancora molto a che fare con il tema della memoria e della storia. Abbiamo ancora molto da studiare: archivi che si aprono, documenti da studiare e comprendere. Allora, in quest’ottica, assume ancora più significato il dovere della memoria. È importante capire quello che succede, in relazione a quello che è successo” ha detto all’apertura del seminario il rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni.