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    NEWS

    Zvi Kogan, una vita spesa ad aiutare il prossimo: il ricordo di Dennis Tesciuba

    La morte di Zvi Kogan, emissario del movimento Lubavitch di 28 anni, ha profondamente scosso le Comunità degli Emirati Arabi Uniti – e di tutto il mondo – in cui l’uomo operava dal 2020, l’anno della normalizzazione delle relazioni tra Israele e il Paese del Golfo grazie agli Accordi di Abramo.
    Kogan collaborava con il rabbino capo Levi Yitzchak Duchman per promuovere la vita ebraica negli Emirati, impegnandosi per assicurare cibo kasher e servizi alla Comunità locale, come la gestione del Rimon Market, un negozio di alimentari kasher a Dubai. Il rabbino era scomparso giovedì a Dubai; il suo corpo è stato ritrovato successivamente nella città di Al Ain, al confine con l’Oman, a circa 150 chilometri da Abu Dhabi. Dennis Tesciuba, imprenditore romano che vive tra la Capitale e Dubai, ha condiviso con Shalom il ricordo dell’amico scomparso.

    Come vi conosciuti?
    Quando sono arrivato negli Emirati per lavoro, Zvi, assieme alla sua famiglia, è stato il primo e unico punto di contatto con la Comunità Ebraica del luogo per me. Si sa, la prima cosa che si fa quando ci si stabilisce in una nuova città è cercare un luogo comunitario, e lui assieme ai suoi cari mi hanno accolto sin da subito. Ricordo di averlo contattato telefonicamente e di essere subito stato invitato in sinagoga per conoscerlo. Sin da subito mi ha fatto sentire a casa. Insieme abbiamo passato momenti bellissimi, ad esempio durante lo Shabbat o durante le feste come Rosh Hashanò e Kippur.

    Cosa ricordi di lui?
    Era una persona speciale, che sin dall’inizio si è speso per gli ebrei che abitavano negli Emirati, dedicando anima e cuore a questo progetto. Negli Emirati Zvi e la sua famiglia hanno aperto Gan (asili) per i bambini, supermercati kasher, ogni Shabbat si occupavano di preparare dei kit per permettere a tutti di rispettarlo al meglio. Zvi assieme alla sua famiglia ha dato molto alla comunità assieme al rabbino capo Levi Yitzchak Duchman, un lavoro instancabile per far sentire sempre tutti accolti e permettere ad ogni ebreo di rispettare le mitzvot. L’ultima volta che l’ho sentito è stato un mese fa, siamo stati insieme perché sono andato a trovarlo nel suo negozio. Ricordo che mi ha fatto trovare la mia carne preferita e insieme abbiamo passato il tempo a chiacchierare come facevamo di consueto.

    Come hai saputo della sua scomparsa?
    Quando ho appreso tramite i notiziari locali cosa era successo mi è sembrato folle. In quel momento ero a Roma, ho provato a chiamare dei contatti lì ma nessuno mi ha risposto. Quando ho realizzato che Zvi non c’era più sono rimasto senza parole, era una persona unica al mondo che ha dedicato la sua intera vita ad aiutare la Comunità Ebraica. Non so cosa succederà d’ora in poi, tutto è da vedere, l’importante ora però è dargli una giusta sepoltura a Gerusalemme, dove sono avvenuti i funerali, e sostenere la sua famiglia per poter ricominciare.

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