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    Usa: insediamenti Israele in Cisgiordania non sono illegali

    Per gli Stati Uniti gli insediamenti israeliani nei Territori contesi con i palestinesi non sono illegali. Lo ha annunciato il segretario di Stato americano Mike Pompeo, ripudiando cosi’ il Memorandum Hansell del 1978 con il quale Washington giudicava l’occupazione dei Territori “incompatibile con il diritto internazionale”. Definire “gli insediamenti civili incompatibili con il diritto internazionale non ha favorito la causa della pace”, ha spiegato Pompeo. “La dura verita’ e’ che non vi sara’ mai una soluzione legale del conflitto e le argomentazioni su chi ha ragione e chi ha torto dal punto di vista delle leggi internazionali non porteranno mai la pace”, ha rimarcato il capo della diplomazia Usa, sostenendo che la legalita’ degli insediamenti deve essere decisa dai tribunali israeliani. L’annuncio di Pompeo marca una netta rottura sia rispetto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu del 2016, che defini’ una “flagrante violazione” delle leggi internazionali le colonie israeliane nella West Bank, e sia ripudiando la quarta Convenzione di Ginevra che sanci’ l’illegalita’ del trasferimento di popolazione da parte di una potenza occupante. “Dopo aver studiato attentamente tutte le posizioni del dibattito legale”, la conclusione degli Stati Uniti e’ che “gli insediamenti di civili israeliani nella West Bank non sono di per se’, incompatibili con il diritto internazionale”, ha affermato Pompeo, precisando che la mossa non e’ volta ad incoraggiare nuovi insediamenti. 

    Questa decisione – ha commentato Netanyahu – “riflette una verita’ storica che gli ebrei non sono colonizzatori stranieri in Giudea-Samaria (ndr: nome biblico usato in Israele per designare la Cisgiordania). In realta’, siamo chiamati ebrei perché‘ siamo il popolo della Giudea”, ha detto in una nota che termina: “la politica dell’Amministrazione Trump è corretta anche nell’affermare che coloro che hanno negato categoricamente qualsiasi base legale per gli insediamenti non solo negano la verità, la storia e la realtà sul terreno, ma fanno arretrare anche la causa della pace, che può essere raggiunta solamente attraverso negoziati diretti tra le parti”. 

    L’annuncio di Washington sugli insediamenti israeliani in Cisgiordania è “una decisione importante che indica ancora una volta la posizione salda (dell’Amministrazione Trump, ndr) al fianco di Israele e l’impegno per la sicurezza e il futuro dell’intero Medio Oriente”. Così il leader del partito Blu e e Bianco, Benny Gantz, che ha aggiunto: “il futuro dei residenti della Giudea e della Samaria dovrebbe essere deciso in accordi che servano entrambe le parti e riflettano la situazione sul terreno”. 

    Contraria alla decisione americana l’Unione europea. “La posizione dell’Unione europea sulla politica di insediamento israeliano nei territori palestinesi occupati e’ chiara e rimane immutata: qualsiasi attivita’ di insediamento e’ illegale ai sensi del diritto internazionale e compromette la fattibilita’ della soluzione dei due Stati e le prospettive di pace duratura, come riaffermato dalla risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, afferma il capo della diplomazia europea Federica Mogherini in una dichiarazione a Bruxelles. “L’UE invita Israele a cessare ogni attivita’ di insediamento, conformemente ai suoi obblighi di potenza occupante”, ha aggiunto. “L’UE continuera’ a sostenere la ripresa di un processo costruttivo verso una soluzione negoziata a due Stati quale unico modo realistico e praticabile per realizzare le legittime aspirazioni di entrambe le parti”, ha concluso.

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