Nelle recenti collezioni autunnali che hanno sfilato durante la New York Fashion Week abbiamo visto un ritorno di alcuni abiti in stile “Preppy” o anche conosciuto come “cultura WASP”.
La storia del “Preppy style” ha origini molto lontane e risale alla metà del XIX secolo, quando il Lower East Side fu insediato da immigrati ebrei dall’Est Europa. Molti erano sarti con esperienza, basta pensare a Levi Strauss e Lane Bryant che fondarono dei veri imperi di abbigliamento.
Fin dall’inizio, lo stile americano era sinonimo di cultura WASP. L’abbigliamento sportivo era l’uniforme della scuola di preparazione, la Ivy League, lo yacht club, il campo da golf, istituzioni storicamente chiuse agli ebrei. Conservatore sia nel suo aspetto che nella sua ferma resistenza al cambiamento, lo stile WASP era allo stesso tempo esclusivo e democratico.
Ralph Lauren era un ragazzo di yeshiva, figlio di immigrati ashkenaziti dalla Bielorussia la cui madre sognava che sarebbe diventato un rabbino. Ma il giovane Lauren non si adattava a scuola, quindi ha lavorato per distinguersi, copiando l’aspetto impeccabilmente su misura che ha visto nei film di Hollywood, un’altra fabbrica da sogno in cui gli ebrei hanno avuto un ruolo di primo piano. La moda era il suo meccanismo di difesa contro la sua povera educazione di immigrato. Lauren ha iniziato la sua carriera dietro il bancone della Brooks Brothers, dove ha potuto studiare i WASP nel loro habitat naturale. Sebbene non avesse una formazione formale sul design, si rese conto che il modo più efficace per vendere vestiti era vendere un intero stile di vita. Nel 1967, ha lanciato così il marchio Polo. All’improvviso, chiunque poteva comprare quello che una volta era stato un diritto di nascita d’élite: non era più come lo indossavi, ma quello che indossavi.
Come Lauren, Isaac Mizrahi era anche lui un ragazzo ebreo sedotto da Hollywood. Nato nel 1961 e cresciuto nella fitta comunità ebraica sefardita di Brooklyn, Mizrahi ha lottato per adattarsi a scuola. Suo padre, che lavorava nel settore dell’abbigliamento, aiutò Mizrahi a comprare la sua prima macchina da cucire. Il primo lavoro di Mizrahi si sarebbe rivelato un’introduzione formativa allo stile WASP. Mizrahi ha sempre schierato ironicamente il preppy: basta pensare al suo “Pow Wow Dressing” del 1991 dove ha fatto sfilare un modello in un abito rosa, camminando con un barboncino tutto in tinta. Dopo molta gavetta, Mizrahi riuscì a lanciare la sua etichetta e a staccarsi da Perry Ellis dove aveva lavorato per molto tempo. L’azienda Perry Ellis venne rilevata da un altro stilista ebreo, Marc Jacobs. L’irriverenza era la prerogativa di Marc Jacobs che apportò una sensibilità quasi sovversiva al classico stile WASP.
L’ultimo, ma non meno importante, fashion designer che ha amato lo stile preppy è Zac Posen che nel 2014, grazie al suo successo, divenne il nuovo direttore creativo della “Brooks Brothers”.
È indubbio come tutti questi stilisti di origini ebraiche arrivati da molto lontano, hanno fatto proprio lo stile di vita americano e ne hanno creato una moda che non è solo artistica, ma soprattutto un fatto culturale.