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    Tessera vaccinale e stella gialla: sopravvissuto alla retata del Velodromo d’Inverno, “un paragone odioso”

    In occasione della Giornata nazionale in
    memoria delle vittime dei crimini razzisti e antisemiti dello Stato francese,
    Joseph Szwarc, sopravvissuto al rastrellamento del Velodromo d’Inverno, è
    intervenuto pubblicamente domenica 18 luglio.

    Poco prima
    del suo intervento, l’uomo ha esordito esprimendo la sua “indignazione per
    quanto accaduto questa settimana”, facendo riferimento alla stella gialla
    brandita da alcuni manifestanti in Francia contro il lasciapassare sanitario il
    giorno prima e all’analogia fatta tra la campagna vaccinale del governo e il
    nazismo.


    Szwarc ha espresso riprovazione per i confronti lanciati dai manifestanti
    dicendo: “Questo paragone è odioso e noi tutti dobbiamo opporci ad
    affermazioni del genere. Mi sono sentito estremamente toccato, mi sono venute
    le lacrime agli occhi”, scagliandosi contro coloro che hanno manifestato
    indossando una stella gialla con la scritta “Senza vaccino”.
     
    “Ho indossato la stella, io – prosegue Joseph – Ho indossato la stella, e
    so cos’è, ce l’ho nella carne. Credo che sia dovere di tutti i nostri
    concittadini non lasciar correre su questa oltraggiosa ondata antisemita e
    razzista, utilizzata come pretesto per attaccare; credo sia un dovere
    primordiale” conclude Szwarc tra gli applausi dell’assemblea. Tra i presenti,
    Geneviève Darrieussecq, ministro incaricato della Memoria e degli affari dei
    veterani.
     
    Questo confronto pesante e provocatorio ha scatenato la reazione anche della
    Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo (Licra).
    “Sfoggiare una stella gialla è prendere in giro le vittime della Shoah”.
    La Licra condanna fermamente questa “oltraggiosa minimizzazione, mediante
    appropriazione indebita di un crimine contro l’umanità e pone le basi per il
    negazionismo”. 

     

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