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    Siparietto musicale: Emma Marrone canta in macchina con il tassista Duca 40

    Dove la porto? È la domanda usuale che chiunque riceve quando sale su un taxi. Ma se a Roma si sale sulla vettura pubblica con la sigla Duca 40 si può anche ricevere l’inconsueta domanda: ‘vuole cantare?’ Duca 40 è infatti il famosissimo taxista romano (al secolo Emanuele Della Seta) che accende la radio e fa scegliere una canzone al cliente, con il quale poi intrattiene siparietti molto divertenti che, dopo l’autorizzazione degli interessati, finiscono su youtube. Duca 40 è così diventato un ‘personaggio’ lui stesso, ospitato in molti programmi televisivi, grazie alla simpatia con la quale riesce a far cantare gente comune, ma anche i vip che usano il suo taxi. È successo che pochi giorni fa è salita sulla sua auto Emma Marrone e il Duca le ha subito chiesto di duettare con lei. I due si sono esibiti in una versione rivisitata del brano ‘Estate’ di Bruno Martino. L’uomo, emozionato, le ha chiesto se poteva caricare il video su Internet o su YouTube. “Certo”, ha risposto Emma, sorridente. Caricato su Instagram dalla stessa artista (con relativo tag al tassista protagonista), la clip è diventata, in pochissimo tempo, virale. La performance canora con Emma si aggiunge a decine di altri siparietti musicali: dalla cliente spagnola che intona la melodia Figlio della luna, a chi si improvvisa Frank Sinatra in ‘Strangers in the Night’ o un commovente Celentano in Il tempo se ne va; e poi, quando i clienti che salgono a bordo sono due o più, lo show diventa un concerto live come gli amici che cantano e ballano calandosi nei panni dei Blues Brothers o il gruppetto di turisti stranieri che improvvisa Happy con tanto di stacchetto adattato all’abitacolo della vettura.«Lo faccio per tranquillizzare il cliente e per farlo sentire a proprio agio – racconta Duca 40 – e siccome dentro ognuno di noi c’è un artista che vuole uscire fuori, sul taxi ci si lascia andare, parecchia gente alla fine canta, balla, qualcuno preferisce recitare una poesia».


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