Un gruppo di archeologi ha estratto numerosi resti umani in una zona vicina a una fossa comune scoperta nel 2010, in cui erano state ritrovate le spoglie di oltre 100 ebrei uccisi dall’esercito romeno durante la Seconda Guerra mondiale. Lo ha reso noto la Procura romena. “Dopo essere stati avvertiti dall’Istituto Elie Wiesel, abbiamo aperto un’inchiesta sulla scoperta il 29 giugno di diversi resti umani nel corso di uno scavo archeologico effettuato vicino al luogo dove venne scoperta una fossa comune nel 2010”, hanno dichiarato i magistrati. La zona è quella di Vulturi, nel comune di Popricani, 400 metri a nord di Bucarest. Secondo la commissione internazionale guidata dal premio Nobel per la Pace, Elie Wiesel, tra 280mila e 380 mila ebrei romeni e ucraini sono stati uccisi in Romania e nelle zone occupate dalle forze romene nella Seconda Guerra Mondiale. Molti sono stati uccisi nei progrom o sono morti nei treni della morte.