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    Sami Modiano e sua moglie Selma festeggiano 65 anni di matrimonio

    «Due diamanti della nostra Comunità festeggiano sessantacinque anni di matrimonio». Con queste parole la Comunità ebraica di Roma ha espresso i propri auguri a Sami Modiano e sua moglie Selma per il loro importante traguardo. Un viaggio lungo, iniziato il 10 gennaio 1958 col matrimonio nel Congo Belga, circa un decennio dopo la tragedia della Shoah in cui Sami perse la propria famiglia. Quella famiglia che oggi vede negli occhi di sua moglie, degli ebrei romani ed in particolare in alcuni di loro, come la dottoressa Elvira di Cave. Il loro primo incontro risale a vent’anni fa.

    «Il professor Marcello Pezzetti mi presentò a lui, e da subito è nato un rapporto unico – racconta la dott. Elvira a Shalom – Dopo un trascorso di Sami all’ospedale, io mi sono preso cura di lui e di Selma, assumendomene la responsabilità sanitaria. Per me è come un fratellino, perché per lui sono la sua sorellina».

    Un rapporto che diventa famiglia. In occasione del 60esimo anniversario di Sami e Selma, festeggiato nel gennaio 2018, Elvira Di Cave e Daniel Di Porto, attuale consigliere CER, organizzarono per loro una grande festa.

    «Dissi a Sami e Selma di vestirsi eleganti per incontrare un grande personaggio che arrivava da Israele. Non era vero. Con un efficiente passaparola avevamo organizzato una grande celebrazione al Tempio Maggiore. Quando scesero dalla macchina, Daniel consegnò a Sami il Talled e li fece entrare nel Tempio, che era gremito di persone e soprattutto di bambini vestiti eleganti per l’occasione. Fu un momento di grande emozione, c’era il calore di una intera Comunità che li ama. Sami festeggiò assieme alla sua famiglia ed ai suoi fratelli sopravvissuti, Alberto Sed e Piero Terracina. Poi pranzò dentro la scuola, cantando e gioendo assieme ai bambini che tanto ha a cuore. L’augurio, dalla loro sorellina, è di mille anni insieme».

    La parola ebraica Haava, in italiano “amore”, ha lo stesso valore numerico della parola Echad, cioè “unico”. «Insieme, Sami e Selma sono un tutt’uno» ha scritto la Comunità Ebraica di Roma sui Social, raccogliendo l’affetto e gli auguri di tutto l’ebraismo romano e non solo.

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