![](https://www.shalom.it/wp-content/uploads/2025/02/shabbat-e1739009468899.jpeg)
L’importanza dello Shabbat come precetto religioso e un insegnamento morale è il tema al centro del terzo numero della rivista “Erre”, periodico di divulgazione a cura della Fondazione Rut, che è stato presentato presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato.
Questo incontro ha reso possibile comprendere l’importanza dello Shabbat e dell’interruzione di ogni attività produttiva che questo comporta; un precetto tanto più importante in un momento storico segnato da movimento, frenesia e cambiamenti continui.
L’incontro, che ha visto la partecipazione del Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, della Senatrice Silvia Fregolent e della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, è stato moderato dalla giornalista Paola Tavella, che ha evidenziato il valore universale dello Shabbat: “Il sabato è un ritmo eterno che c’è sempre stato dalla creazione. Il sabato parla ai nostri tempi più di qualunque altra critica. Il suo insegnamento è universale e profondo e lo Shabbat riserva un ruolo in primo piano anche per le donne”.
“Lo Shabbat ci insegna che bisogna dedicare del tempo al silenzio. Tutto ciò dovrebbe essere applicato non solo nell’ebraismo” ha affermato la Sen. Silvia Fregolent, sottolineando l’importanza di riservare dello spazio alla riflessione.
La presidente UCEI Noemi Di Segni ha spiegato come la donna sia parte rilevante dello Shabbat e come il sabato sia alla base dell’identità del popolo ebraico:
“La donna è protagonista del sabato. Infatti, c’è un concetto di parità della donna durante lo Shabbat e nei suoi preparativi. Un’altra dimensione da sottolineare è il punto di vista sociale, dove tutti si fermano dal proprio lavoro in funzione del sabato. Bialik scriveva che Israele è costruita sullo Shabbat, altrimenti sarebbe stata distrutta. Proprio l’ostaggio Agam Berger ha raccontato di essersi aggrappata durante la sua prigionia a Gaza ai ricordi del sabato per preservare la sua anima”.
La parola è poi passata al Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, che ha offerto una riflessione più ampia sul significato dello Shabbat, andando oltre l’idea di riposo: “Tutta la nostra settimana è proiettata allo Shabbat. Si dice che il sabato sia un giorno di riposo, ma in realtà è un giorno di cessazione. Con la nostra capacità possiamo modificare lo stato delle cose”.
Lo Shabbat, quindi, non è solo un’interruzione delle attività lavorative, ma un momento in cui l’essere umano riconosce il proprio limite e la propria forza trasformativa.
La presentazione del nuovo volume ha dunque mostrato come lo Shabbat non sia solo un precetto religioso, ma un insegnamento universale che invita tutti a fermarsi, a riscoprire il valore del tempo, del silenzio e della condivisione.