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    NEWS

    Oltre 1.000 giganti dell’intrattenimento condannano il tentativo di boicottaggio contro l’editoria israeliana

    Più di 1.000 personaggi di spicco del mondo letterario e dell’industria dell’intrattenimento – da Sharon e Ozzie Osbourne all’intellettuale francese Bernard-Henri Levy – hanno reagito con forza al tentativo di alcuni scrittori del settore di boicottare gli editori, i festival e le pubblicazioni legate a Israele. In una petizione, i sostenitori del Palestine Festival of Literature and Fossil Free Books hanno chiesto il boicottaggio delle istituzioni culturali israeliane, affermando che il mondo letterario legato a Israele è “complice del genocidio”. Tra i firmatari ci sono gli autori Sally Rooney, Arundhati Roy, Gillian Slovo, William Dalrymple, l’editorialista del Guardian Owen Jones, l’autore di libri per bambini Michael Rosen e l’attrice Miriam Margolyes.
    I firmatari hanno dichiarato che eviteranno di collaborare con le istituzioni che sostengono “politiche e pratiche discriminatorie” o che contribuiscono a “mascherare e giustificare l’occupazione, l’apartheid o il genocidio d’Israele in Palestina”. La loro lettera, scritta a nome di “scrittori, editori, lavoratori di festival letterari e altri lavoratori del libro”, sottolineava l’impossibilità di “impegnarsi con le istituzioni israeliane senza interrogarsi sul loro rapporto con l’apartheid e lo sfollamento”. Tuttavia, sia in Gran Bretagna che negli Stati Uniti, i grandi nomi del mondo dell’editoria e dell’intrattenimento hanno confutato le affermazioni fatte dai boicottatori. Tra loro ad esempio Howard Jacobson, vincitore del Booker Prize, che si è definito “sbalordito” dal fatto che i firmatari della petizione possano pensare di avere il diritto di mettere a tacere altri scrittori. Anche lo scrittore di thriller Lee Child, creatore dei romanzi di Jack Reacher, ha commentato l’accaduto, sostenendo che i colleghi scrittori non dovrebbero attaccare le loro controparti israeliane. “L’idea di mettere a tacere gli scrittori è semplicemente incredibile e ridicola” ha commentato un autore molto attivo nel panorama editoriale, che non ha voluto essere citato per nome.
    I firmatari della “contro-lettera” includono scrittori e autori come Mayim Bialik, Sir Simon Schama, Simon Sebag-Montefiore, il premio Nobel Elfriede Jelinek, gli attori Debra Messing, Rebecca de Mornay, Jennifer Jason Leigh e nomi del cinema e della TV come Amy Sherman-Palladino (creatrice di “Una mamma per amica” e “La meravigliosa signora Maisel”), e Sherry Lansing, l’ex capo della Paramount Pictures, insieme a Lee Child, Lionel Shriver e Gene Simmons, il cantante israeliano della band Kiss. “La caccia alle streghe è qualcosa di pericoloso, un atto di pessimo gusto soprattutto quando gli inquisitori sono scrittori. La storia è piena di esempi di giudici ipocriti che hanno cercato di imporre la loro versione di purezza escludendo altre persone. Qualunque cosa si pensi di questa tragica guerra in Medio Oriente, chi giudica chi è buono e chi cattivo?” ha commentato Sebag-Montefiore.

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