Non che sia
proprio necessario gravare l’estate dei bambini con letture gravi e dolorose
ma, a volte, proprio le vacanze concedono
il tempo di dedicarsi ai libri con tranquillità e ai genitori – o ai
nonni – quello di discuterne insieme. Se il caso è questo ci sono due albi
illustrati dedicati agli ultimi anni delle elementari che con grazia e garbo –
di testi e illustrazioni – raccontano storie dei Giusti della Shoah, coloro che
nei brutti tempi della guerra e delle persecuzioni rischiarono la propria vita
per aiutare gli ebrei.
Lo
chiamavano tutti Ginettaccio e tra lui e Fausto Coppi hanno fatto sognare
l’Italia degli anni quaranta e cinquanta con le loro imprese ciclistiche. Si
tratta infatti della biografia per giovani lettori che le edizioni EL, nella
collana “grandissimi”, dedica a “Gino Bartali – un campione tra i Giusti”:
dagli inizi da dilettante alle vittorie da grande campione, senza tacere le
tragedie private, l’amore per la moglie, la vicinanza con il vescovo Elia Dalla
Costa. E, durante la guerra, quei documenti nascosti nella bici durante gli
allenamenti che servirono a salvare
molte vite. Il libro – illustrato con la solita grazia da Angelo Ruta –
racconta una vita ma ricostruisce anche un’epoca, della società civile e dello
sport, che sembra oggi irrimediabilmente lontana.
L’altro
Giusto è un gelataio italiano emigrato a Budapest in cerca di lavoro. Sono gli
anni prima della guerra quando Francesco, che da bambino amava il gelato più di
ogni altra cosa, emigra alla ricerca di una vita migliore. Pensa che ti ripensa
decide che fare il gelato non è solo una merenda da bambini ma anche un mestiere
da adulti.
Così anche a
Budapest c’era un gelataio che accoglieva i bambini chiedendo: “Nocciola o
limone? Fragola o cannella? Cioccolato o crema?”. Alcuni dei bimbi rispondevano
proprio come faceva lui da bambino: “In che ordine, non importa”. Tra loro vi è
Peter che ama anche lui il gelato. Quando Peter cresce arriva la guerra e il
gelataio Francesco Tirelli decide che non può stare a guardare, nasconde così
sul retro della sua gelateria Peter Meir e la sua famiglia ma anche tanti
altri. Una storia di nascondimento e di salvezza, e di una drammatica – eppure
magica – festa di Hanukkah al sapore di cioccolato. A raccontare la vicenda di
Francesco Tirelli e Peter Meir è Tamara
Meir, la nuora Peter. Il volume – tradotto dall’ebraico da Cesara Buonamici e
Joshua Kalman, edizioni Gallucci – è
illustrato da Yael Albert i cui disegni alternano colori vivaci al grigio della
persecuzione.