Lia Levi sorride mentre spiega:
“Quando hanno proclamato la cinquina ero un po’ nervosa ma questa volta proprio
no!”. Il suo libro “Questa sera è già domani” (edizioni e/o) è entrato infatti
tra i cinque finalisti del premio Strega il cui vincitore verrà annunciato oggi.
Ha un riso argentino mentre commenta: “Puoi stare sicura che lo Strega non lo
vinco. Il pubblico è affettuoso ma il gioco si fa duro e le grandi case
editrici fanno squadra”. I voti della cinquina le attribuiscono il quarto posto
dopo Helena Janeczek con “La ragazza con la Leica” (Guanda) 256 voti, Marco
Balzano con “Resto qui” (Einaudi) 243 voti, Sandra Petrignani con “La corsara.
Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza) 200 voti, Lia Levi con “Questa sera
è già domani” (Edizioni E/O) 173 voti. La segue Carlo D’Amicis con “Il gioco”
(Mondadori) 151 voti. “Sono contenta di qualsiasi posto prendo nella cinquina –
conclude Levi – questa volta non vado in stato ansioso” .
“All’inizio il premio Strega mi
sembrava un’impresa troppo grossa – prosegue Lia Levi, direttrice del nostro
giornale per trenta anni e autrice
prolifica per giovani e adulti –
è stato un amico scrittore che ha insistito. E’ stata un gesto generoso che mi ha
commosso: la generosità oggi giorno è una cosa rara. Comunque
già essere nel gruppo dei 12 mi ha emozionato adesso poi che sono nella cinquina sono
veramente contenta”.
I tour promozionali in cui
l’organizzazione del Premio Strega coinvolge gli autori sono ricchi di
appuntamenti in tutta Italia in aggiunta ad una puntata a San Pietroburgo: “
L’atmosfera è quella di una gita scolastica. Teoricamente siamo competitori ,
invece prevale il cameratismo, l’umorismo e poi siamo andati in posti molto
belli. Spero che non siano come quelle della villeggiatura ma sono nate molte
amicizie.”
La domanda è inevitabile: ci sono
altri libri in cantiere? “Scrivere questo libro è stato molto faticoso e finché
c’è ancora la promozione in corso è difficile separarsi dai personaggi di cui
hai scritto. Per ora sto ancora con Alessandro e tutti i suoi.”
di Lia Tagliacozzo