I familiari delle undici vittime dell’attentato alle Olimpiadi di Monaco del 1972 hanno richiesto all’ONU un risarcimento danni di 110 milioni di euro provenienti dai fondi dell’ex dittatore libico Muammar Gheddafi, confiscati dall’organizzazione dopo la sua morte nel 2011.
L’accusa è di favoreggiamento dello stato libico all’organizzazione terroristica palestinese di Settembre Nero: corsi di addestramento in Libia, passaporti falsi per entrare in Germania, un versamento di 5 milioni di euro al leader palestinese Yasser Arafat come “riconoscimento”, ed infine asilo dei terroristi, scarcerati dopo soli 54 giorni di prigionia.
Secondo il rapporto, l’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha aiutato a presentare all’ONU i documenti che dimostrano il coinvolgimento di Gheddafi.
Il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung riferisce inoltre che le famiglie delle vittime lottano da anni per ottenere un risarcimento dalle autorità tedesche, a causa del fallimento del sistema di sicurezza del Paese che ha permesso il massacro. Un milione di dollari è stato versato pochi mesi dopo la strage – attraverso l’organizzazione internazionale Croce Rossa, come “aiuto umanitario”, ed altri tre sono stati inviati nel 2002.
La richiesta delle famiglie si basa sul fatto che, in passato, la Libia abbia risarcito le vittime di attacchi terroristici commessi dai propri cittadini: nel 2008 trasferì 1,5 miliardi di dollari alle famiglie delle 270 vittime dell’attentato dinamitardo della compagnia aerea Lockerbie, avvenuto nel 1988.