24 marzo 1944. Nella Roma occupata dall’esercito del Terzo Reich, furono trucidate 335 persone. Uccise come punizione esemplare a seguito dell’attentato di via Rasella dove il giorno prima erano morti 26 soldati tedeschi e sei civili.
In occasione del 78° anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme ai presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetti Alberti Casellati, ha partecipato alla cerimonia commemorativa che si è tenuta presso il Mausoleo che si trova sulla via Ardeatina.
Dopo la deposizione da parte del Capo dello Stato di una corona d’alloro sulla lapide dedicata alle vittime del massacro perpetrato dai nazisti, sono intervenuti il Presidente e il Segretario generale dell’ANFIM, Francesco Albertelli, e Marco Trasciani che ha letto i nomi dei Martiri.
“È difficile non essere retorici quando è così lungo il tempo trascorso. Molte volte in questi anni ci siamo sentiti dire che ormai quei tempi non sarebbero più tornati, che il passato va dimenticato, che l’esistenza stessa delle associazioni era superflua. Ma in questi anni abbiamo visto rivivere quei mostri del passato che tutti speravamo sepolti” ha dichiarato il presidente dell’ANFIM Albertelli durante la cerimonia, che è poi proseguita con la preghiera cattolica recitata dal Cappellano Militare, Mons. Sergio Siddi, e con la preghiera ebraica officiata dal Capo Rabbino Riccardo Di Segni.
Presenti alla cerimonia anche la Presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello e la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
In giornata il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella attraverso un messaggio inviato al Congresso Nazionale dell’ANPI ha affermato come l’invasione dell’Ucraina è un “attacco che colpisce le fondamenta della democrazia, rigenerata dalla lotta al nazifascismo, dall’affermazione dei valori della Liberazione combattuta dai movimenti europei di Resistenza, rinsaldata dalle Costituzioni che hanno posto la libertà e i diritti inviolabili dell’uomo alle fondamenta della nostra convivenza”.
È quindi sempre più importante mantenere vivo “il ricordo di quella lacerazione, alimentato dall’incessante testimonianza delle famiglie dei martiri e dell’ANFIM – ha dichiarato la Presidente del Senato prima della commemorazione -, è divenuto parte integrante del comune cammino verso la promozione di una cultura democratica e repubblicana; una cultura ispirata alla più solida difesa delle libertà fondamentali e del valore della Patria.”
“Questa preziosa memoria sia per tutti noi un monito a non abbassare mai la guardia di fronte alla tutela della dignità umana come limite invalicabile anche nelle situazioni di conflitto armato. È una prospettiva di cui oggi più che mai dobbiamo essere garanti rispetto ai tanti scenari di crisi che il quadro geopolitico globale ci presenta” ha aggiunto.
E di monito ha parlato anche il Presidente della Camera Fico che ha affermato: “Dobbiamo dunque fare di questa pagina dolorosa un ammonimento perenne, un messaggio che non resti imprigionato tra le righe di un testo di storia, ma sia vissuto nel presente, nell’approccio quotidiano con gli altri, nella visione di una società in cui ognuno abbia il suo spazio, le sue idee, le sue opportunità, la sua dignità”.
”Il ricordo della barbarie delle Fosse Ardeatine in cui vennero trucidati 335 italiani è un monito valido ancora oggi che ci insegna l’importanza di difendere i valori su cui una società deve essere fondata: la democrazia e la libertà di ogni individuo” ha scritto in un tweet la Presidente Dureghello.