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    L’educazione è il vaccino per combattere l’antisemitismo

    Commemorazioni per la Giornata della Memoria anche per la European Jewish Association, che ha voluto ricordare le vittime e l’orrore della Shoah nella cerimonia che si è tenuta online: “EJA online International Holocaust Remembrance Day commemoration”.

    Insieme al Ministro della Diaspora di Israele S.E Omer Yankelevich, il Presidente del Consiglio di Yad Vashem, il Rabbino Capo Yisrael Meir Lau, il Presidente dell’Agenzia Ebraica Isaac Herzog e membri del Parlamento e leader ebrei di tutta Europa, la Eja si è riunita per celebrare la memoria dei milioni di persone che hanno vissuto l’orrore e l’inferno che è stato l’Olocausto.

    Quanto velocemente una giornata importante come questa rischia di  trasformarsi in un giorno qualsiasi; l’odio e l’antisemitismo di allora esistono ancora oggi, e aumentano sempre di più: “Tutti credono che non esista un vaccino contro l’antisemitismo” ha detto Rabbi Margolin, Presidente della Eja, “ma non è così. Il vaccino c’è e si può manifestare attraverso due elementi: l’educazione e l’intolleranza verso ogni forma di antisemitismo”.

    Un messaggio volto a tutte le comunità ebraiche europee. Un monito all’educazione e alla lotta all’antisemitismo.

    Ricordare la Shoah è un dovere, non solo come tributo verso le vittime, ma anche per rinnovare la fedeltà ai diritti umani, negati da questa tragedia e dal silenzio; e proprio il silenzio “è il primo passo verso l’accettazione” come ha ricordato il Ministro Omer Yankelevich, “sin dal 1945, i sopravvissuti, che avevano il numero tatuato sul braccio, non sono rimasti in silenzio. Hanno testimoniato.  Hanno tramandato la storia alle generazioni successive e stata proprio a noi adempiere a questo dovere quando loro non ci saranno più”.

     

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