Uno Shabbat di angoscia, mentre si rincorre la sottile speranza di trovare persone ancora vive tra i 159 dispersi dopo il crollo dell’edificio di Surfside, vicino a Miami Beach in Florida.
Mentre i testimoni descrivono ai media uno scenario catastrofico e spettrale nel luogo della tragedia, e i soccorsi sono a lavoro, si fa sempre più flebile la speranza di trovare sopravvissuti. Ieri sera il ministro della difesa israeliano Benny Gantz ha annunciato che una squadra d’emergenza dell’IDF, specializzata nei soccorsi in eventi catastrofici, sarà inviata nel luogo del disastro per prestare aiuto. «Faremo ogni sforzo per aiutare a salvare vite umane e per offrire il nostro sostegno alla comunità ebraica e ai nostri amici americani» ha detto Gantz.
Nachman Shai, il ministro nella diaspora, è partito ieri notte per raggiungere Surfside. Nei prossimi giorni incontrerà i leader della comunità ebraica locale e il sindaco Daniella Levine Cava. Prima del suo viaggio, Shai ha detto che intende verificare vari modi per assistere la comunità ebraica di Miami. «Faremo tutto il possibile per aiutare gli americani in qualsiasi modo ritengano opportuno – ha detto Shai al Jerusalem Post – L’America può imparare dall’esperienza israeliana. Sfortunatamente, abbiamo troppa esperienza con i disastri».
Il primo ministro Bennet aveva già assicurato nei giorni scorsi che Israele avrebbe inviato aiuti a Miami. Sabato sera, il primo ministro ha parlato con il governatore della Florida Ron DeSantis, ribadendo il suo impegno a fornire aiuti. «Gli Stati Uniti sono il nostro più grande alleato e siamo tutti al vostro fianco in questo momento difficile. – ha detto Bennett a DeSantis – Preghiamo tutti per la salute dei feriti. Ho incaricato tutti i settori del governo israeliano di prestare assistenza in ogni modo necessario».
Israele invierà inoltre a Miami una squadra di aiuto per i traumi psicologici destinata all’assistenza dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime.