Per la prima volta, Israele autorizza viaggi dei suoi cittadini in Arabia saudita. A firmare l’ordine, riferiscono i media israeliani, è stato il ministro dell’Interno Aryeh Deri, in coordinamento con il ministero degli Esteri e i servizi di sicurezza. I viaggi in Arabia saudita saranno permessi per motivi religiosi in occasione del pellegrinaggio alla Mecca, un’opportunità rivolta agli arabo israeliani di religione musulmana. Finora i pellegrini con passaporto israeliano ricorrevano all’escamotage di usare documenti temporanei emessi dalla Giordania. Saranno possibili anche viaggi d’affari, ma il richiedente dovrà dimostrare di aver già organizzato la visita con le autorità saudite. L’ordine parlava di un tempo massimo di 9 giorni, ma un funzionario ha poi chiarito che i permessi potranno arrivare ad un massimo di 90 giorni, scrive Times of Israel. La legge israeliana vieta i viaggi nei paesi arabi, a meno di un’apposita autorizzazione del ministero dell’Interno. Israele e Arabia Saudita non intrattengono relazioni diplomatiche, tuttavia i rapporti sono progressivamente diventati più calorosi, anche in nome del comune interesse a contrastare la minaccia iraniana. Vi sono stati viaggi di uomini d’affari, ma sono stati mantenuti riservati. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha recentemente ringraziato un esponente politico saudita che si è recato in vista al campo di concentramento nazista di Auschwitz il 23 gennaio, mentre era in corso a Gerusalemme il Forum internazionale sull’Olocausto. Non è chiaro fino a che punto l’ordine israeliano aprirà veramente ai viaggi in Arabia Saudita. Riad vieta l’ingresso ai cittadini israeliani e non ha fatto nessun annuncio in proposito. (Cif/AdnKronos)