Il giornalista iraniano Mir Mohammad-Hossein Mir-Esmaili è stato condannato a 10 anni di carcere per aver “insultato” l’Imam Reza, uno dei 12 Imam dello sciismo, vissuto nel IX secolo, a cui è dedicato il mausoleo di Mashad. Lo ha reso noto l’avvocato del giornalista del quotidiano ‘Janan-e Sanat’, Hossein Ahmadiniyaz, all’agenzia di stampa semiufficiale ‘Isna’. Mir-Esmaili era stato arrestato ad aprile dello scorso anno mentre tentava di lasciare la Repubblica islamica dopo aver pubblicato su Twitter un post, poi cancellato, in cui definiva l’Imam Reza “uno di noi” perché, a suo parere, se fosse stato ancora in vita avrebbe permesso ai giovani di divertirsi. Il tweet criticava la decisione dell’ayatollah di Mashad, Ahmad Alamolhoda, di vietare i concerti nella città santa situata nell’Iran nordorientale. “Alamolhoda dice che il ballo e la musica sono un insulto all’Imam Reza! Suvvia, non mentire, l’Imam Reza è uno dei noi”, aveva scritto il giornalista, attirandosi gli strali del clero sciita. Secondo il suo legale, Mir-Esmaili è stato dichiarato colpevole di aver insultato l’Islam e le autorità governative, aver diffuso il falso e pubblicato contenuti immorali. “Ci sono molti difetti in questa sentenza in quanto il mio cliente ha criticato le autorità facendo satira, ma purtroppo è stato considerato un insulto”, ha commentato l’avvocato, annunciando ricorso. Mir-Esmaili si era scusato poco dopo il post, sostenendo di non aver insultato l’Imam Reza “in alcun modo”. “Sono musulmano e sciita e volevo solo criticare Alamolhoda”, aveva dichiarato. Il religioso guida la preghiera del venerdì a Mashad. (Spi/AdnKronos)