Gli ispettori dell’Agenzia internazionale dell’Energia Atomica (Aiea) hanno detto di aver trovato ”particelle di uranio” in un sito che Teheran non aveva dichiarato tra gli impianti nucleari. Nel suo ultimo rapporto, l’agenzia ha spiegato che si tratta di particelle di uranio di origine antropica. ”E’ fondamentale che l’Iran continui a interagire con l’Agenzia per risolvere la questione il prima possibile”, ha affermato l’Aiea, chiedendo a Teheran ”piena e continua collaborazione”.
Nel frattempo l’Agenzia ha confermato che l’Iran ha iniziato sabato il processo di arricchimento dell’uranio nell’impianto di Fordo, superando in modo significativo i limiti imposti dall’accordo sul programma nucleare di Teheran firmato nel luglio del 2015, il Jcpoa. Il rapporto stilato dall’Aiea, citato dalla Dpa, afferma quindi che l’Iran ha aumentato le sue scorte di uranio arricchito a 372,3 chili, contro i 202,8 chili stabiliti come limite dall’accordo sul nucleare. L’Aiea scrive inoltre nel rapporto che l’Iran ha preparato un nuovo sito per testare centrifughe utili all’arricchimento dell’uranio, anche questo in contraddizione rispetto all’accordo.