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    Indonesia, condannata per aver chiesto di abbassare volume moschea

    Una donna indonesiana è stata
    condannata oggi a 18 mesi di carcere dopo essersi lamentata del rumore che la
    moschea del suo quartiere fa per la chiamata alla preghiera. Meiliana, buddista
    d’origine cinese in un paese a maggioranza islamica, è stata riconosciuta
    colpevole d’insulto all’Islam per aver chiesto alla moschea locale di abbassare
    il volume degli altoparlanti che diffondevano la preghiera, perché troppo
    rumorosi e “fanno male” alle orecchie. Il tribunale della città di
    Medan, sull’isola di Sumatra, hanno stimato che i commenti della donna avevano
    scatenato la violenza, che ha portato al saccheggio di diversi templi buddisti
    e alla fuga di persone di origine cinese. La difesa ha indicato di voler
    presentare appello e Amnesty International ha esortato il tribunale superiore
    ad annullare la decisione.  

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