La comunità ebraica di Almaty, la più grande città del Kazakistan, ha sospeso in queste ore le proprie attività. Fin dalle prime avvisaglie della gravissima situazione politica e delle violente repressioni, i circa 3.000 ebrei che risiedono nel paese stanno vivendo ore di grande apprensione barricati nelle loro case temendo che i centri comunitari e le otto sinagoghe del Kazakistan possono essere bersaglio di violenti attacchi.
Il Museo ANU di Tel Aviv custodisce un fondo sul Kazakistan di cui il responsabile Haim Ghiuzeli ha approfondito i contenuti rendendoli disponibili alla consultazione online. Oltre a numerosi alberi genealogici, in cui si intrecciano persone nate e vissute in questo immenso paese con generazioni di ebrei polacchi e ashkenaziti, due immagini appartenenti al Oster Visual Documentation Center, sono di particolare intesse. Una fotografia del 1954, per concessione di Julia Tanchin, ritrae i membri dell’azienda agricola denominata significativamente ‘Le nuove terre’ e in cui il secondo da sinistra è il responsabile Joseph Lisinki. In una seconda fotografia, per concessione di Marina Tatroshvili, senza data certa, ma attribuita alla metà del 1900, sono ritratti alcuni membri della famiglia Orly in esilio ad Almaty ed i loro sguardi sono di straordinaria intensità.
Le genealogie, come spesso accade per i gli stati dell’ex Unione Sovietica, risalgono alla creazione della Via della Seta. Sul percorso dell’immensa via commerciale si formarono i primi nuclei ebraici nel XVIII secolo; gli ebrei che si stabilirono in Kazakistan in quel periodo furono inviati dagli zar per svolgere mansioni amministrative. Con la Seconda Guerra Mondiale, la popolazione ebraica crebbe con l’arrivo di migliaia di persone in fuga dal nazismo. Il regime comunista costrinse gli ebrei a reprimere ogni segno identitario e a trascorrere decenni nel più totale anonimato. Dal 1991, anno dell’indipendenza del Kazakistan, gli ebrei vivono in relativa stabilità e gli episodi di antisemitismo non sono numerosi. Nel 1999 è stato fondato il Congresso Ebraico del Kazakistan, che riunisce le differenti comunità del paese. Nel 2003 è stata posta la prima pietra di un museo dedicato alle tradizioni ebraiche.
Un importante e interessante nucleo ebraico, che possiede tratti peculiari rispetto alle comunità askenazite locali, è quello dei Lakhloukh, i cui membri parlano ancora aramaico, sono discendenti degli emigranti che, dall’allora Persia, raggiunsero il Kazakistan, durante la Prima Guerra Mondiale.
Passato e presente si fondono in un quadro vivido che vuole essere un augurio per un futuro migliore per l’ebraismo del Kazakistan.
Credits: Oster Visual Documentation Center – Anu Museum- Tel Aviv