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    Il Rabbino Capo Di Segni sulle affermazioni di Francesco: “Dal 7 ottobre è stata un’escalation, adesso il gradino più alto”

    L’intervista al Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni sul Corriere della Sera

    Il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni si esprime in merito alle parole di papa Francesco sulla condotta di Israele e sul genocidio in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera. Secondo Rav Di Segni, le critiche della massima autorità cattolica hanno raggiunto “un’escalation dal 7 ottobre in poi. E il riferimento al genocidio è un nuovo gradino, il più alto”. Inoltre, le parole sulla condotta d’Israele implicano una questione di orientamento politico ma anche di indirizzo morale: “Additare un’intera collettività come responsabile di genocidio è molto rischioso. – continua il Rav – L’accusa è carica di simboli. Il popolo ebraico, con la Shoah, è stata la vittima di un vero e proprio genocidio. Dagli anni ’60 c’è stata una diffusa volontà di attutire l’impatto di quella tragedia. Addirittura si invertono i ruoli: la vittima diventa carnefice. Ma la volontà genocidaria era di chi il 7 ottobre ha attaccato Israele”
    Rav Di Segni prosegue sottolineando che non si può criminalizzare un intero popolo che combatte affinché “orrori come il 7 ottobre non si ripetano mentre l’Iran insiste con il suo progetto di distruzione atomica totale d’Israele”. Tutto ciò, secondo il Rav, porta a “un oggettivo raffreddamento, una regressione” del rapporto tra mondo cattolico e mondo ebraico. Per secoli la Chiesa cattolica ha attribuito la responsabilità al popolo ebraico di deicidio – una pagina chiusa con il Concilio vaticano II -, prosegue il Rav, e poi dell’omicidio di bambini. “Chi ha predicato tutto questo dovrebbe prestare attenzione a non ripresentare nuove accuse, anche se mosso da intenti umanitari e per giuste preoccupazioni, che non sono prerogativa di una sola parte. Siamo tutti preoccupati per tutte le vittime”.
    Infine Rav Di Segni si sofferma sulla situazione della comunità ebraica italiana, ora più insicura a causa di “uno scatenamento mediatico che ha creato un’atmosfera avvelenata” Lui stesso, dieci giorni dopo il 7 ottobre, è stato vittima di un’aggressione verbale da uno sconosciuto, che gli ha dato del massacratore di bambini. “E che ci sia un sostegno religioso a questi pericolosi atteggiamenti appare molto grave” conclude il Rav.

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