Sembrano volgere al termine le
riprese de “La conversione”, l’atteso film del regista Marco Bellocchio sulla
storia di Edgardo Mortara, il bambino ebreo che nel 1858 fu rapito e
allontanato dalla sua famiglia di origine, per essere allevato da cattolico
sotto la custodia di papa Pio IX. Le riprese, iniziate lo scorso giugno a
Roccabianca di Parma, dove è stata ricostruita la casa della famiglia Mortara,
passando per Roma e Parigi, si concluderanno probabilmente proprio nella città
natale del bambino, a Bologna.
Venerdì scorso il sindaco di Roma
Roberto Gualtieri ha visitato il blindatissimo set nell’Oratorio dei Filippini,
nel cuore della Capitale, dove è stato ricostruito il refettorio di San Pietro
in Vincoli. Tra lunedì e martedì invece i curiosi avranno la possibilità di
vedere il regista di ‘Esterno Notte’ e de ‘Il traditore’ all’opera a Bologna.
L’ambientazione sarà d’epoca e il Comune interverrà tra Palazzo d’Accursio e
piazza Maggiore chiedendo persino la rimozione dei dehors per rendere il più
verosimile possibile le scene.
Il caso Mortara sconvolse
l’opinione pubblica di allora sia in Italia che all’estero, per questo motivo
c’era grande interesse nel raccontare sul grande schermo questa storia. Nel
2016 il regista premio Oscar Steven Spielberg annunciò l’intenzione di realizzare
la pellicola col titolo “The Kidnapping of Edgardo Mortara”, basata
sul libro scritto dallo storico David Kertzer “Prigioniero del Papa
Re”. Tuttavia il progetto non venne realizzato, pare a causa di problemi
di casting, in particolare per la difficoltà a trovare il giusto interprete di
Edgardo Mortara da bambino. Kertzer affermò comunque che Spielberg non aveva
rinunciato al film.
Invece, secondo quanto affermato
da Bellocchio a ‘La Repubblica’, sembrava che il regista statunitense avesse
effettivamente lasciato il progetto. “Quando ho saputo che il grande Spielberg
ci stava lavorando – ha affermato il regista – mi è sembrato un bellissimo
progetto. E quando ha rinunciato, l’ho fatto mio. Sarà un’opera molto diversa
da come l’avrebbe realizzata Spielberg”. Nel ripercorrere le vicende il regista
italiano, infatti, non si è basato sul saggio di Kertzer, ma ha utilizzato
fonti dirette, documenti storici e atti processuali.
In un’altra intervista sempre per
‘La Repubblica’, il regista ha anticipato a grandi linee quale periodo storico
verrà raccontato in “La conversione”. “Il film non potrà seguire tutta la vita
di Mortara, morto a novant’anni. Si partirà con il suo rapimento per finire,
parlando in termini lineari, con la presa di Porta Pia” ha spiegato.
Il film è stato prodotto da Ibc
Movie, Kavac Film e Rai cinema. La sceneggiatura è stata scritta da Marco
Bellocchio e Susanna Nicchiarelli con la collaborazione dello scrittore Edoardo
Albinati, di Daniela Ceselli e la consulenza storica di Pina Totaro. Il cast,
tutto italiano, è composto da Enea Sala, che interpreta Edgardo Mortara da
bambino, Leonardo Maltese, che lo impersona da ragazzo, Paolo Pierobon, Barbara
Ronchi, Fausto Russo Alesi, Filippo Timi e Fabrizio Gifuni.