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    Il comico Dieudonné condannato in appello in Svizzera per insulti antisemiti e negazionisti

    Il famoso comico francese Dieudonné è stato recentemente condannato in appello a Ginevra, a causa di alcune affermazioni antisemite fatte durante i suoi spettacoli in Svizzera nel 2019. Dieudonné M’Bala M’Bala, già più volte condannato in Francia per insulti razziali e incitamento all’odio, è stato condannato nel luglio 2021 in primo grado a Ginevra per “discriminazione razziale, diffamazione e insulti”. Questa è stata la sua prima condanna in Svizzera.

     

    La Camera di ricorso e revisione penale di Ginevra ha confermato la sua condanna, obbligandolo al pagamento di una multa di circa 30.600 franchi (28.200 euro). In discussione, in questo caso, sono le osservazioni negazioniste sulle camere a gas che Dieudonné ha realizzato nel corso di un suo spettacolo tenuto dal 4 al 6 gennaio 2019, al Théâtre de Marens di Nyon, e il 28 e 29 giugno 2019, al Center d’animazione cinematografica CAC Voltaire a Ginevra.

     

    Durante il processo, Dieudonné ha detto che non è stato lui a pronunciare le frasi provocatorie durante lo spettacolo, ma il suo “personaggio”. L’argomentazione è stata respinta dal presidente del tribunale di Ginevra e ad anche dalla corte d’appello. Secondo la corte, l’artista ha mostrato “il suo disprezzo per le vittime della Shoah e il suo desiderio di generare polemica” minando “la dignità umana e la pace pubblica”.

     

    “Non si può ritenere che stesse parodiando un negazionista della Shoah, alla maniera in cui Charlie Chaplin parodiò Hitler (…) in assenza di qualsiasi elemento verbale o di abbigliamento che lo suggerisse”, ha scritto il giudice del tribunale Vincent Fournier. Il tribunale di primo grado lo aveva anche ritenuto colpevole di “insulti” nei confronti del Coordinamento intercomunitario svizzero contro l’antisemitismo e la diffamazione (Cicad), per le osservazioni fatte sull’associazione senza scopo di lucro durante lo spettacolo del 28 giugno 2019. L’uomo era stato anche condannato per “diffamazione” per le osservazioni fatte il 22 novembre 2019 sul segretario generale di Cicad, Johanne Gurfinkiel, durante un’intervista su un canale YouTube a Ginevra. Secondo il quotidiano, dovrà pagare anche le spese del ricorso che ammonterebbero a circa 2.195 franchi, non solo anche le spese di difesa (2.638 franchi) di Cicad e del suo segretario generale.

     

    Sembrerebbe dunque che il comico sia non affatto nuovo ad affermazioni e scenette antisemite. Già nell’agosto 2020 il controverso Dieudonné, era nuovamente finito sotto accusa per i suoi discorsi razzisti, antisemiti e beffardi contro vittime della Shoah. Le affermazioni antisemite gli costarono care: il gruppo di Facebook aveva espulso l’uomo dalle piattaforme social “in modo permanente”; sostenendo che aveva “ripetutamente violato le nostre regole sul discorso dell’odio, pubblicando contenuti che hanno deriso le vittime della Shoah o usando termini disumanizzanti contro gli ebrei”, aveva spiegato un portavoce del colosso dei social.

     

    La decisione della Camera d’appello di revisione penale contro Dieudonné è stata presa il 28 aprile 2022. “Con questa decisione, la Corte di giustizia conferma integralmente la sentenza di primo grado e dichiara Dieudonné colpevole di discriminazione razziale e diffamazione”.

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