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    Gilet gialli a Parigi, offese antisemite a filosofo Finkielkraut

    Cala ancora il numero di gilet gialli, alla 14/a settimana consecutiva di mobilitazione, ma la guerriglia che conclude i cortei non conosce flessione. Scontri a Parigi tra Invalides e Champs-Elysees fino a tarda sera, ma anche a Bordeaux e incidente con 3 feriti a un posto di blocco in Normandia. Paura e sdegno per un’aggressione di stampo antisemita di gilet gialli al filosofo Alain Finkielkraut, riconosciuto per strada vicino a casa sua: “sporco ebreo“, “il popolo di punirà” alcuni degli insulti e delle minacce gridate da un gruppo inferocito. Dai 51.400 della scorsa settimana, i gilet gialli in piazza tre mesi dopo l’inizio della protesta erano oggi 41.500, secondo cifre del ministero dell’Interno. A Parigi erano soltanto 5.000 ma dagli Champs-Elysees il corteo ha percorso prima il quartiere latino, dando fuoco a cassonetti, a un’auto e a un supermercato attorno a Boulevard Saint-Michel. Poi, fra lacrimogeni e attacchi di black bloc contro gli agenti – impressionante un inseguimento con lancio di sassi da parte di persone vestite di nero contro le auto della polizia – si è arrivati all’evacuazione dell’intera Esplanade degli Invalidi, a poche centinaia di metri dalla Tour Eiffel. Ma l’episodio che ha contrassegnato la giornata è avvenuto nel pomeriggio a Parigi, vicino alla casa del filosofo Alain Finkielkraut: sorpreso da un gruppo di gilet gialli che l’ha riconosciuto, l’intellettuale è stato circondato, insultato e minacciato: “sporco ebreo“, “torna a Tel Aviv”, “il popolo di punirà” e così via. Il gruppo è diventata una piccola folla antisemita e inferocita, un video con le immagini di quanto avvenuto è stato postato su Twitter: “nazistelli nella Francia 2019” ha twittato Bernard-Henri Levy, “la bestia immonda in agguato dietro l’anonimato di una folla” il commento del portavoce del governo, Benjamin Griveaux. 

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