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    Germania: a processo 94enne ex guardiano SS del lager di Stutthof

    E’ iniziato a Muenster il processo nei confronti di un ex
    guardiano delle SS, oggi 94enne, 
    accusato di essere coinvolto nell’assassinio di centinaia di  persone nel campo di concentramento di Stutthof.
    L’uomo, il cui nome molti mezzi di comunicazione hanno pudicamente tenuto
    riservato indicando solo le iniziali, si chiama Johann Rehbogen e all’epoca dei
    fatti era considerato minorenne. Era una guardia del campo dal giugno 1942 al
    settembre del 1944. Tra gli omicidi contestati quelli di oltre 100 prigionieri
    polacchi, uccisi nelle camere a gas nel giugno 1944 e “probabilmente
    diverse centinaia” di ebrei dall’agosto al dicembre del 1944 come parte
    della cosiddetta “Soluzione finale” del regime nazista. L’accusato ha
    inizialmente ascoltato in modo composto l’avvio dell’udienza ma è poi scoppiato
    in un pianto a dirotto durante le testimonianze dei sopravvissuti all’Olocausto,
    adesso in Israele o negli Stati Uniti, lette dai legali. Tra queste quella di
    Marga Griesbach che secondo la DPA ha ricordato di quando vide l’ultima volta
    il fratello di sei anni prima che venisse mandato a morire ad Auschwitz. O
    un’altra donna che ha denunciato che l’accusato aveva “aiutato a uccidere
    la mia amata madre, che mi è mancata per tutta la vita”. L’ex guarda SS
    aveva tra i 18 e i 20 anni all’epoca dei fatti, quindi considerato minorenne,
    ed è accusato “di aver partecipato alle operazioni di sterminio in quanto
    guardia”, secondo il procuratore di Dortmund Andreas Brendel. “Molte
    persone sono state gassate, uccise a colpi d’arma da fuoco o lasciate morire di
    fame”, ha aggiunto spiegando che “le guardie conoscevano i
    metodi”. L’uomo al banco degli imputati, però, ha sempre negato di sapere
    delle atrocità nel campo, scrive la Die Welt e ha spiegato la magrezza dei
    detenuti a causa della scarsità di cibo, per tutti: tanto che due soldati
    potevano entrare nella divisa di un soldato solo. Il campo di Stutthof, creato
    nel 1939, ha ospitato fino a 110mila detenuti, 65mila dei quali morti. Se
    l’accusato verrà ritenuto colpevole rischia fino a 15 anni di prigione, ma data
    l’età e la possibilità di fare appello probabilmente non passerà neanche un giorno
    dietro le sbarre. Il vicepresidente del comitato internazionale Auschwitz,
    Christoph Heubner, ha voluto “ringraziare in particolare i  sopravvissuti del lager e i loro familiari
    per il coraggio di  costituirsi parte
    civile nel processo: saranno giorni dolorosi 
    per loro e hanno dovuto aspettare, come tutti gli altri  sopravvissuti, per un tempo infinito che si
    muovesse la  giustizia tedesca”.

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